“A questi quattro giovani Dio diede conoscenza e intendimento in tutta la letteratura e sapienza; e Daniele ricevette intendimento di ogni genere di visioni e di sogni”. Daniele 1:17 VG 155.1
La luce che Daniele ricevette direttamente da Dio fu proporzionata specificamente per questi ultimi giorni. La visione che ebbe sui fiumi Ulai e Hiddekel, i grandi fiumi di Sinar, sta per compiersi e tutti gli eventi preannunciati avverranno presto. VG 155.2
Consideri le circostanze nelle quali viveva la nazione giudea quando le profezie furono date a Daniele. VG 155.3
Gli israeliti erano in cattività, il tempio era stato distrutto e il servizio del tempio sospeso. La loro religione era centrata nelle cerimonie del sistema dei sacrifici. Avevano fatto della forma esteriore la cosa più importante, e allo stesso tempo avevano perso lo spirito della vera adorazione. Il loro servizio era corrotto dalle tradizioni e dalle pratiche del paganesimo; e nel compiere i riti di sacrificio non guardavano al di là dell’ombra della realtà. VG 155.4
Non discernevano Cristo, la vera offerta per i peccati dell’uomo. Il Signore decise di portare in cattività il suo popolo e sospendere i servizi del tempio, affinché le cerimonie esterne non diventassero il tutto della loro religione. VG 155.5
I principi e le pratiche dovevano essere purificate dal paganesimo, il servizio rituale doveva cessare affinché il cuore potesse rivivere. VG 155.6
Fu rimossa la gloria esteriore affinché si rivelasse quella spirituale. Nella terra della loro cattività, ritornarono al Signore con pentimento, e Lui si manifestò. VG 155.7
Mancava la rappresentazione esteriore della sua presenza, ma nelle loro menti e nei loro cuori risplendevano i brillanti raggi del Sole di Giustizia. Quando nella loro umiliazione e angoscia invocarono il Signore, i profeti ricevettero visioni che rivelarono gli eventi futuri: l’annientamento degli oppressori del popolo di Dio, la venuta del Redentore, l’istituzione del Regno eterno. Affinché la nostra opera possa realizzarsi, dobbiamo cooperare col messaggero celeste che deve illuminare la terra intera con la gloria di Dio. Il Signore lo chiama, come Daniele, per utilizzare il potere che Dio gli ha dato per rivelarlo al mondo…. VG 155.8
Daniele aveva dei compagni ed essi avevano un’opera speciale da fare. Benché fossero grandemente onorati in quest’opera, in nessun modo esaltarono sé stessi. Erano eruditi, nelle conoscenze scientifiche secolari ed anche religiose; ma avevano studiato la scienza senza corrompersi. Erano ben equilibrati perché erano sotto il controllo dello Spirito Santo. Questi giovani diedero a Dio tutta la gloria per i loro talenti secolari, scientifici e religiosi. La loro conoscenza non procedeva dalla casualità, ottennero la conoscenza mediante il fedele uso delle loro facoltà e Dio gli diede capacità e comprensione. VG 155.9
(Lettera 134, del 27 Maggio 1898, diretta a J. H. Kellogg) VG 155.10