“Oh, quanto amo la tua legge! Essa è la mia meditazione di ogni giorno”. Salmo 119:97 VG 190.1
Quelli che parlano di principi, come se in nessuna circostanza devierebbero dagli stessi, si assicurino di comprendere i principi delineati nella Parola di Dio per la nostra guida. Alcuni seguono falsi principi. Il loro concetto è ingannevole. Adattarsi ai principi corretti significa mettere in pratica fedelmente i primi quattro e gli ultimi sei comandamenti. In obbedienza a questi mandati mangiamo la carne e beviamo il sangue di Cristo, appropriandoci di tutto quello che include l’espiazione elevata al Calvario. Cristo rimarrà al fianco di tutti quelli che lo ricevono come Salvatore. Darà loro potere per trasformarsi in figli di Dio. “E la Parola si è fatta carne, ed ha abitato tra noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell',unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e verità” (Giovanni l: 14). Chi si menziona qui, cioè “la Parola” è il Figlio di Dio, il Comandante delle coorti celesti, e che venne in questo mondo per rivelare gli eventi celesti agli esseri umani caduti. Lui è la via, la verità e la vita. E’ la Parola che stava con Dio prima che il mondo fosse. Nel rivestire la sua divinità con l’umanità, arrivò a possedere entrambe le nature, la divina e l’umana. Grazie a questo, fu pienamente in grado di conseguire la redenzione assoluta per la razza umana, e la sua restaurazione ai privilegi di una vita più elevata. VG 190.2
Cominciò la sua esistenza terrena come lo fanno gli esseri umani, arrivando in questo mondo come un bambino indifeso. E mentre Lui era qui, visse la vita che ogni essere umano può vivere se riceve il dono eccelso che il Signore provvide per il nostro mondo inviando suo Figlio a compiere il piano di salvezza. VG 190.3
Cristo sopportò la pena del peccato, il colpo della giustizia divina, affinché gli esseri umani non fossero abbandonati e perire. Egli soffrì nel suo corpo la sentenza pronunciata contro i peccatori. Questa è la scienza della salvezza, quella che può essere investigata con sicurezza, e sarà vantaggioso per noi sforzarci di capirla. . .. VG 190.4
Coloro che persistono nella trasgressione saranno giudicati secondo il loro rifiuto della luce. Scelgono di stare dalla parte del principe delle tenebre per diventare suoi aiutanti. Se fosse possibile, egli ingannerebbe anche gli stessi eletti. Rifiutano il meraviglioso dono del Cielo, e benché professino la giustizia e parlino di “attaccamento” ai principi, contemporaneamente stanno seguendo norme opposte alle nobili norme del Cielo, ed insegnano ad altri a mettere in pratica gli stessi principi corrotti. VG 190.5
(Manoscritto 161, del 1 Luglio 1903, “Il pericolo di rifiutare la luce”) VG 190.6