“In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere l’espiazione per i nostri peccati”. 1 Giovanni 4:10 VG 217.1
Nella sua sinagoga Satana dichiarò che neppure una sola anima umana avrebbe mantenuto la sua lealtà ai comandamenti di Dio. Se una sola si fosse salvata, avrebbe provato che quest’affermazione era falsa e avrebbe avvalorato la giustizia del governo di Dio. Creato a immagine di Dio, l’uomo non doveva essere abbandonato affinché Satana lo controllasse e lo distruggesse. Cristo venne su questa terra e attraverso una vita d’obbedienza dimostrò che l’uomo poteva obbedire. Annullò la colpa che gravava sul peccatore. Affinché l’uomo potesse presentarsi davanti a Dio col suo manto di giustizia, Lui si rivestì col manto del dolore. VG 217.2
Chi può scandagliare le sofferenze di Cristo nel giardino del Getsemani, e sentire in tutta la sua grandezza, il peso del peccato del mondo? La peccaminosità del peccato pesò sopra di Lui così profondamente che per un momento la coppa tremò nelle sue mani e tutto il cielo udì il grido agonizzante: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice” (Matteo 26:39). L’Onnipotente Dio soffrì con suo Figlio. VG 217.3
Fermiamoci davanti alla croce e impariamo qual è il costo della redenzione. Con il cuore spezzato, la santa Vittima sulla croce del Calvario eleva i suoi occhi a Dio, ed esclama: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27:46). VG 217.4
Gli angeli del cielo si commossero per il loro amato comandante. Con gioia ruppero le file e corsero in suo aiuto. Ma questo non era il piano di Dio. Il nostro Salvatore calcò il tino tutto solo. Non vi era nessuna persona con Lui. Il piano di redenzione fu tracciato per mettere la salvezza alla portata di tutti i peccatori. Cristo portò a termine la sua opera. La sua morte ha portato alla vita eterna tutti quelli che lo accettano come personale Salvatore. Ma molti di quelli che ha salvato e per cui è morto, si rifiutano di tornare a Lui ed essergli fedeli. Il mondo sta rapidamente diventando quello che fu, prima del diluvio. Del mondo di quell’epoca leggiamo:“E la terra era corrotta davanti a Dio, ed era ripiena di violenza. Ora Dio guardò sulla terra ed ecco, era corrotta, perché ogni carne sulla terra aveva corrotto la sua condotta”. (Genesi 6:11-12). …. VG 217.5
Cristo dichiara: “Ma come fu ai giorni di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’Uomo. Infatti come ai giorni che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti; così sarà pure alla venuta del Figlio dell’Uomo”. (Matteo 24:37-39). VG 217.6
Coloro che hanno ricevuto grande luce non crocifiggeranno le sue mani, e sceglieranno di non fare nulla. VG 217.7
(Manoscritto 66, del 28 Luglio 1901, “Frammenti: L’opera nel sud”) VG 217.8