“Ascoltate un’altra parabola: Vi era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, la cinse di una siepe, vi scavò un luogo, dove pigiare l’uva, vi costruì una torre e, dopo averla affidata a certi vignaioli, se ne andò in viaggio”. Matteo 21:33 VG 226.1
Questa parabola ha grande importanza per tutti quelli a cui sono affidate responsabilità nel servizio del Signore. Dio separò un popolo affinché fosse educato da Cristo. Lo portò nel deserto per prepararlo per la sua opera, e lì gli diede il codice più elevato di moralità; la sua sacra legge. Gli fu raccomandato il libro d’istruzione di Dio, le Scritture dell',Antico Testamento. Nascosto nella colonna di nuvola, Cristo lo guidò nel suo vagare per il deserto. Per mezzo del suo potere trapiantò la vite selvatica di Egitto alla sua vigna. Dio poteva ben domandare: “Che cosa non si sarebbe potuto ancora fare alla mia vigna che io non vi abbia già fatto?” (Isaia 5:4). VG 226.2
È impossibile enumerare i vantaggi che il Signore preparò per il mondo nell’eleggere la nazione ebrea depositaria dei suoi abbondanti tesori di saggezza. Essi furono l',oggetto del suo speciale favore. Come popolo che conosceva e rispettava la verità di Dio, doveva comunicare i principi del suo regno. Furono istruiti dal Signore. Egli non nascose nulla che fosse a beneficio per la formazione di caratteri, che li avrebbe resi idonei per essere dei rappresentanti del suo regno. Le sue festività, la pasqua, la pentecoste, la festa dei tabernacoli e le cerimonie che si realizzavano in queste occasioni, dovevano proclamare le verità che Dio aveva affidato al suo popolo. VG 226.3
In quelle riunioni dovevano mostrare allegria e gioia esprimendo la loro gratitudine per i privilegi e per il trattamento misericordioso del loro Signore. Così avrebbero mostrato ad un mondo che non conosceva Dio, che il Signore non abbandona quelli che si fidano di Lui. Con voci giubilanti dovevano cantare: “Perché ti abbatti, anima mia, e perché gemi dentro di me? Spera in Dio; perché io lo celebrerò ancora, perché Egli è la mia salvezza e il mio” Dio” (Salmo. 43: 5). . VG 226.4
La storia dei figli d',Israele fu scritta per nostra ammonizione e istruzione, per chi ha raggiunto la fine dei tempi. Quelli che sono fermi nella fede in questi ultimi giorni, e finalmente saranno ammessi nella Canan celeste, dovranno ascoltare le parole di avvertimento pronunciate da Gesù Cristo agli israeliti. Queste lezioni furono concesse alla chiesa nel deserto affinché il popolo di Dio le studiasse e fossero tramandate di generazione in generazione, per sempre. L’esperienza del popolo di Dio in quel luogo desolato sarà quella del suo popolo in questi tempi. La verità è una salvaguardia in tutte le età per coloro che si mantengono fermi nella fede che fu data anticamente ai santi. VG 226.5
(Manoscritto 110, del 6 Agosto 1899, “Gli agricoltori infedeli”. VG 226.6