“Bene, servo buono, poiché sei stato fedele in cosa minima, ricevi la podestà su dieci città”. Luca 19:17 VG 244.1
Se il nostro temperamento attivo ci porta ad accumulare una grande quantità di lavoro che non abbiamo la forza, né la grazia di Cristo per realizzare intelligentemente, con ordine ed esattezza, tutto quello che intraprendiamo rivela imperfezione, e il lavoro è costantemente rovinato. Dio non è glorificato, anche se la motivazione è buona… VG 244.2
Il Signore ci comanda di prestare attenzione alle sue parole. Il servizio accuratamente realizzato è di grande valore agli occhi di Dio benché sia facilmente visionato dagli occhi umani; tuttavia, è indispensabile in questo mondo. Dio desidera operai intelligenti che realizzino il loro compito non di fretta ma con cura e coscienziosamente, conservando sempre l',umiltà di Gesù. Quelli che compiono con sollecitudine e attenzione gli obblighi maggiori, dovrebbero anche dedicare attenzione e preoccupazione per i più piccoli, manifestando precisione e diligenza. VG 244.3
Oh, quanto lavoro si fa con trascuratezza, quanti temi pendenti rimangono da risolvere per il costante affanno di intraprendere opere maggiori. Negligentemente omettono il lavoro che si riferisce al servizio di Dio perché accettano tanto lavoro che non si porta a termine minuziosamente. Ma ogni compito passa attraverso lo scrutinio del Giudice di tutta la terra. I doveri minori relazionati col servizio del Maestro riscuotono importanza perché è il servizio di Cristo. Dovremmo prendere precauzioni contro l',egoismo e l',autostima, perché sono i nostri più acerrimi nemici. Ma l',io trova facilmente l’opportunità di mostrarsi, Satana, come si rallegra con quelle esibizioni, e come sono addolorati e imbarazzati gli angeli di Dio per l',insensatezza dell',uomo. Quanta differenza da Cristo; che contrasto con l',esempio che Egli ci diede nella sua vita. Quanto siamo lontano dalle sue richieste di crocifiggere l',io con le sue passioni e concupiscenze… VG 244.4
Non solo dobbiamo essere partecipi con Cristo nelle sue sofferenze e sacrifici, ma dobbiamo imitarlo nelle piccole crocifissioni giornaliere dell',io, e nella negazione delle inclinazioni personali. VG 244.5
Che cosa sentiremo quando saremo in piedi sul mare di vetro? Ricorderemo la nostra impazienza? Saremo sulle colline eterne del paradiso e capiremo gli avvenimenti della nostra vita passata e vedremo quante prove non necessarie abbiamo sopportato perché pensavamo che Dio dipendeva da noi per fare tutto. Dio ci aiuti a vedere la nostra piccolezza e la sua grandezza. Egli ci proibisce d’avere idee esaltate della nostra grandezza e che esaltiamo l',io. Grandezza di esperienza non è misura di valore. Dio ha norme molto differenti da quelle umane. Se capissimo, quanto valiamo per Dio, vedremmo il valore, dove supponevamo che vi fosse piccolezza, e piccolezza dove supponevamo che vi era grandezza. VG 244.6
(Lettera 48 del 24 Agosto 1886, diretta “Agli stimati fratelli dediti all',opera in Nimes, [Francia]”) VG 244.7