“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Figlio unigenito, affinché chi crede in Lui, non si perda ma abbia vita eterna”. Giovanni 3:16 VG 249.1
Dopo che il Salvatore digiunò per quaranta giorni e quaranta notti, “ebbe fame.” Allora Satana gli apparve. Si presentò come un meraviglioso angelo del cielo, dichiarando che Dio l',aveva incaricato per mettere fine al digiuno del Salvatore. “Se sei figlio di Dio, dì che queste pietre si trasformino in pane” (Matteo 4: 3). Ma nell',insinuazione di sfiducia di Satana, Cristo riconobbe il nemico, Egli venne sulla terra per resistere a questo potere. Non accettò la sfida, né si turbò per la tentazione. Si mantenne fermo e affermò: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma da ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (versetto 4). VG 249.2
Cristo fu sostenuto dalla parola di Dio, e prevalse. Se noi assumessimo lo stesso atteggiamento quando siamo tentati, rifiutandoci di accarezzare la tentazione o discutere col nemico, la stessa esperienza sarebbe nostra. Quando ci intratteniamo a ragionare col diavolo è quando siamo vinti. È tempo di prendere coscienza individualmente che siamo in piena contesa, scegliamo l’approvazione agli occhi del Signore, e lì restiamo. Così otterremo il potere divino promesso. “Tutte le cose che appartengo alla vita e alla pietà, ci sono state date dal suo divino potere, mediante la conoscenza di Colui che ci chiamò per la sua gloria e virtù” (2 Pietro 1:3). VG 249.3
Non vi è cosa come essere partecipe alla natura divina. Tutti saremo tentati in diverse maniere, ma in tali circostanze è necessario ricordare che si fece provvista e per mezzo di essa possiamo vincere. . . Chi veramente crede in Cristo è partecipe della natura divina, e ha il potere di appropriarsene di fronte a qualsiasi tentazione. Non cadrà in tentazione, né sarà abbandonato alla sconfitta. In tempo di prova reclamerà le promesse, e grazie a esse scapperà dalle corruzioni che riempiono il mondo di concupiscenza. VG 249.4
Pensiamo che ci costi rimanere in questa posizione davanti al mondo; é così. Ma, quanto costò la nostra salvezza all',universo celeste? Per farci partecipi della natura divina, il Cielo diede il suo più prezioso tesoro. Il Figlio di Dio mise da parte il suo manto e la sua corona reale, e venne nel nostro mondo come un bambino. Promise a sé stesso che dall',infanzia fino all',età adulta avrebbe condotto una vita perfetta. Si dedicò a un mondo caduto rappresentando il Padre. E sarebbe morto in favore della razza perduta. Quale opera fu questa! Se falliva, se fosse stato vinto dalla tentazione, il mondo si sarebbe perso. VG 249.5
(Manoscritto 99°, del 29 Agosto 1908, “Chiamati alla sua gloria e virtù” sermone predicato in Loma Linda, California) VG 249.6