“E per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo; giustizia che proviene da Dio mediante la fede, per conoscere Lui, Cristo, la potenza della resurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte”. Filippesi 3:9,10 VG 72.1
Il capitolo 21 di Matteo, che presenta il viaggio di Cristo a Gerusalemme e che vede la sua entrata trionfale, è un capitolo importante che dovremmo studiare e comprendere. Abbiamo bisogno del messaggio di avvertimento che racchiude la lezione del fico sterile che non dava frutto. Esso rappresenta coloro che professano di seguire Dio, i cui nomi sono scritti nei registri di chiesa, ma non producono frutto per la gloria di Dio nelle loro vite. Il mio cuore desidera vedere l’Uomo che fu disprezzato e rifiutato, incoronato e seduto sul trono…. VG 72.2
Mediante l',opera dello Spirito Santo, Dio realizza un cambiamento morale nella vita di coloro che compongono il suo popolo, trasformandoli alla somiglianza di Cristo. VG 72.3
Allora, quando il suono della tromba finale giungerà all',orecchio di coloro che dormono in Cristo, essi usciranno a nuova vita, rivestiti con la veste della salvezza. Entreranno per le porte della città di Dio e riceveranno il benvenuto con gioia e felicità dal loro Signore. Voglia Dio che tutti possano comprendere e tenere in considerazione le gioie che aspettano quelli che mantengono i loro occhi sul modello, Cristo Gesù, e cercano in questa vita di formare un carattere simile al suo. VG 72.4
La Parola di Dio contiene la nostra polizza d’assicurazione sulla vita. Mangiare la carne e bere il sangue del Figlio di Dio significa studiare la Parola e introdurla nella vita obbedendo a tutti i suoi precetti. Coloro che comunicano col Figlio di Dio diventeranno partecipi della sua natura divina, uno con Cristo. Respireranno un’atmosfera santa, l’unica nella quale l’anima può vivere veramente. Nelle loro vite vi è la certezza che emana dai principi santi ricevuti dalla Parola; in essi opera il potere dello Spirito Santo che proporziona loro la garanzia dell’immortalità che gli apparterrà per mezzo della morte e della resurrezione di Cristo. Se il corpo mortale decade, i principi della loro fede li sostengono, perché sono partecipi della natura divina. Poiché Cristo risuscitò dai morti, si afferrano alla promessa della sua resurrezione, e la vita eterna sarà la loro ricompensa. VG 72.5
Questa verità è una verità eterna perché Cristo stesso la insegnò. S’impegnò a resuscitare i giusti morti perché sacrificò la sua vita per la vita del mondo. “Come il Padre vivente mi ha mandato, ed io vivo a motivo del Padre, così chi si ciba di me vivrà anch’egli a motivo di me” (Giovanni 6:57). “Io sono il pane della vita, colui che viene a me, mai avrà fame” (Giovanni 6:35). VG 72.6
(Lettera 82, del 5 Marzo 1907, diretta a O. A. Olsen, presidente dell’Unione Australiana) VG 72.7