“Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio”. Proverbi 22:6 VG 88.1
L’influenza educativa della vita domestica costituisce un potere decisivo per il bene o per il male. Queste influenze sotto molti aspetti sono silenziose e graduali, e se sono esercitate in favore del diritto, sono di grande valore. Cristo venne in questo mondo per essere il nostro modello, per mostrare con i principi e con l’esempio il carattere che devono avere tutti quelli che compongono la famiglia di Dio. Venne a benedire e a salvare la razza umana, e a elevare gli uomini e le donne affinché diventino figli e figlie di Dio. Per questo umiliò sé stesso discendendo passo dopo passo, dalla più elevata alla più umile delle posizioni. Nei concili dei cieli si decise che la madre del Redentore doveva essere una vergine pura e pia ma riguardo alle ricchezze terrene doveva essere povera. È stato scelto il disprezzato villaggio di Nazareth per sua abitazione. Giuseppe, suo padre terreno, era un falegname, ed era consuetudine che in Israele ogni giovane doveva apprendere un mestiere. Lui stesso imparò il mestiere di falegname. Nessuno deve vergognarsi di una povertà onesta. Per trenta anni Cristo è stato sottoposto ai genitori, e con il lavoro delle sue mani aiutò a sostenere la sua famiglia. In questo modo insegnò che il lavoro non è degradante ma costituisce un onore, e che è dovere di ogni uomo occuparsi di un lavoro utile e onesto….È un compito grave e solenne, prendersi cura di coloro per i quali Cristo morì, insegnare ai figli a non sprecare i loro affetti nelle cose di questo mondo, e a non perdere tempo e forze in ciò che vale meno di niente. VG 88.2
Le madri devono essere alunne della scuola di Cristo, al fine di educare correttamente i loro figli. La madre cristiana dedicherà molto tempo alla preghiera, perché è in casa che i figli devono apprendere a essere leali al governo di Dio. Esse dovrebbero insegnare con pazienza e longanimità. Il ridicolo e i rimproveri non producono mai una riforma. Commettono un grave peccato quei padri e quelle madri che mediante il loro esempio, insegnano ai loro figli a dare libero sfogo al genio del male, cedendo essi stessi ai loro temperamenti impetuosi; e li educano con metodi sbagliati. I figli devono essere istruiti in modo tale che siano resi idonei per occupare il loro posto nella famiglia dei cieli… Le madri che hanno allevato saggiamente i loro figli sentono il peso della responsabilità non solo per i loro figli ma anche per i figli dei vicini. I sentimenti di simpatia di una vera madre si manifestano in favore di tutti quelli con cui entra in contatto. Con sforzo deciso tenta di volgere a Cristo le anime perse. La potenza di Gesù la renderà capace di fare molto. Anche quelli che non hanno figli hanno delle responsabilità. Nella maggioranza dei casi possono ricevere nelle loro case quei bambini che sono rimasti orfani e senza casa. Potranno educare questi bambini per amore di Cristo affinché pratichino le virtù che sono tanto necessarie nel nostro mondo. VG 88.3
(Manoscritto 34, del 21 Marzo 1899, “La vita del focolare”) VG 88.4