Durante i miei sermoni, affermai di non pretendere di chiamami profeta. Alcuni furono sorpresi da questa affermazione. Altri mi chiamarono lo stesso PROFETESSA, ma io personalmente non ho mai assunto quel titolo. Io non ho mai sentito il dovere di designarmi tale. Negli ultimi tempi ci sono molti che arditamente si dichiarano di essere profeti, ma al contempo rinnegano la causa di Cristo. Il mio lavoro include molto di più di ciò che questo nome significa. Mi considero una messaggera, confermata dal Signore, con i messaggi per il suo popolo.
Lettera 55, 1905. MS1 23.3
Ora sono stata informata che nel mio lavoro non devo essere ostacolata da coloro che si dedicano a fare supposizioni sulla natura di quest’opera, e le cui menti stanno lottando con intricati problemi connessi alla presunta attività di un profeta. La mia missione abbraccia l’opera di un profeta, ma non finisce li. Essa abbraccia molto di più di quello che possono comprendere le menti di coloro che gettano i semi dell’incredulità.
Lettera 244, 1906. (Rivolta agli anziani della Chiesa di Battle Creek). MS1 23.4