L',uomo è chiamato a cooperare con Dio, usando ogni capacità che Dio gli ha dato… Egli non deve ignorare ciò che concernono le pratiche corrette del mangiare del bere, o tutte le altre abitudini che riguardano la salute. Il desiderio di Dio è, che gli uomini agiscano con razionalità e con responsabilità sotto ogni aspetto. MS1 318.1
Non possiamo permetterci di trascurare un solo raggio di luce che il Signore ci ha dato. Essere pigri nei nostri compiti dove è richiesta la diligenza, è come commettere un peccato. L’agente umano è collaboratore di Dio, e quindi dovrebbe tenere sotto controllo quelle passioni che dovrebbero essere sottomesse. Per ottenere questo, deve essere instancabile nel pregare e sempre deve ottenere la grazia per sostenere il suo spirito, il suo carattere e le sue azioni. Attraverso la grazia impartita da Cristo, egli può essere in grado di superare ogni ostacolo. Essere vincitore, significa più di quello che molti suppongono. MS1 318.2
Lo Spirito di Dio risponderà al grido d’ogni cuore pentito, perché il pentimento è un dono di Dio, ed è una prova che Cristo attira l’anima a sé. Nessuno può pentirsi senza Cristo, tantomeno può essere perdonato senza Cristo. E tuttavia è molto umiliante per l’uomo, con la sua passione umana e il suo orgoglio andare a Cristo direttamente, credendo e confidando in lui, per tutto quello che necessita… MS1 318.3
Che nessuno dica che l’uomo ha poco o nulla a che fare nella grande opera di vincere, perché Dio non fa nulla per l’uomo senza la sua collaborazione. Tantomeno si dica che dopo che avete fatto tutto quello che vi è stato possibile fare, Gesù vi aiuterà. Gesù ha detto: MS1 318.4
“Perché senza di me non potete far nulla”.
Giovanni 15:5 MS1 318.5
Dal principio fino alla fine, l’uomo deve essere collaboratore del Signore. Poiché se lo Spirito Santo non opera nel cuore umano, inciamperemo e cadremo ad ogni passo. Gli sforzi dell’uomo solo, sono niente e inutili, ma la collaborazione con Cristo significa vittoria. Da noi stessi non abbiamo alcun potere per pentirci dei nostri peccati, a meno che accettiamo l’aiuto divino non potremo fare il primo passo verso il Salvatore. Egli ci dice: MS1 318.6
“Io sono l',Alfa e l',Omega, il principio e la fine”…. nella salvezza per ogni anima.
Apocalisse 21:6 MS1 318.7
Benché Cristo sia tutto, in ogni uomo deve essere suscitata una diligenza instancabile. Per vincere il subdolo nemico, dobbiamo lottare, soffrire, pregare e vigilare. Poiché il potere e la grazia coi quali possiamo fare questo proviene da Dio, dobbiamo confidare in Colui che è capace di salvare tutti quelli che si avvicinano a Dio per mezzo di Lui. Non lasciate mai nella mente l’impressione che ci sia poco o nulla da fare da parte dell’uomo, ma piuttosto insegnate ad ognuno come cooperare con Dio, perché solo così la vittoria sarà totale. MS1 318.8
Che nessuno di voi dica che le vostre opere non hanno nulla a che fare con la vostra posizione davanti a Dio. Nel giudizio la sentenza sarà pronunciata in base a ciò che è stato fatto o a ciò che è stato incompiuto. MS1 319.1
“Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio; eredate il regno che vi è stato preparato fino dalla fondazione del mondo. Perché io ebbi fame, e voi mi deste a mangiare; io ebbi sete, e voi mi deste a bere; io fui forestiere, e voi mi accoglieste. Io fui ignudo, e voi mi rivestiste; io fui infermo, e voi mi visitaste; io fui in prigione, e voi veniste a me. Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: Signore, quando ti abbiamo noi veduto aver fame, e ti abbiamo dato a mangiare? Ovvero, aver sete, e ti abbiamo dato a bere? E quando ti abbiamo veduto forestiere, e ti abbiamo accolto? O ignudo, e ti abbiamo rivestito? E quando ti abbiamo veduto infermo, o in prigione, e siamo venuti a te? E il Re, rispondendo, dirò loro: Io vi dico in verità, che in quanto l',avrete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, voi l',avete fatto a me”.
Matteo 25:34-40 MS1 319.2
Lo sforzo che è necessario nella nostra opera, dipende dalla grazia di Dio che riceviamo, perché il frutto è quello che rende testimonianza del carattere dell’albero. Nonostante le buone opere fatte dall’uomo, senza la fede in Cristo, hanno valore come l’offerta di Caino, tuttavia, coperte dai meriti di Cristo, testificano l’idoneità di colui che le fa per ereditare la vita eterna. Ciò che è considerato morale nel mondo, non raggiunge la norma divina e non ha alcun merito davanti al cielo, come non avevano alcun merito le offerte di Caino.
Manoscritto 26° - 1892 MS1 319.3