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Quando la cura non è la cosa migliore MS2 216

Conosciamo dei casi in cui il Signore ha posto sui suoi figli la preoccupazione per una persona inferma, essi hanno pregato ferventemente per la sua guarigione e hanno supposto che avevano il diritto di reclamare il compimento della promessa, tuttavia il malato è morto. Il Signore che vede la fine sin dal principio, comprese che se lui operava mediante il suo potere per curarlo, la volontà divina si sarebbe fraintesa. MS2 216.4

A volte la guarigione non è sempre la soluzione migliore, sia per gli amici sia per la chiesa, perché si avrebbe come risultato un entusiasmo smisurato e una manifestazione di fanatismo, portando alcuni alla conclusione che l’impulso è il fondamento della nostra fede. L’unica condotta sicura consiste nel seguire la Parola scritta. E dopo aver fatto tutto il possibile per colui chi soffre, solo allora è necessario mettere il suo caso nelle mani del Signore. Può essere che la loro morte sia per la Sua gloria. A volte il Signore permette che alcuni, dopo aver sofferto per mesi e anni, muoiano, perché Egli ritiene giusto dare riposo a questi suoi figli che soffrono. Manoscritto 67, 1899 MS2 216.5