E’ una questione difficile per gli uomini e le donne tracciare la linea divisoria in materia di fattura d’immagini. Alcuni hanno lanciato un attacco contro le immagini, i dagherrotipi (Immagini o fotografie sviluppate su lastre metalliche) e quadri di ogni tipo. “Tutto deve essere bruciato” — dicono - e insistono che la riproduzione di qualunque figura è proibita dal secondo comandamento; affermano che sono idoli. MS3 267.1
Un idolo è qualcosa che gli esseri umani amano e in cui hanno fiducia, anziché amare e avere fiducia in Dio loro Creatore. Qualsiasi cosa che gli uomini disegnano e nella quale confidano perché considerano che abbia il potere d’aiutarli e fargli del bene, li separa da Dio e quindi diventa un idolo. Tutto ciò che divide gli affetti, o toglie dall’anima l’amore supremo verso Dio, o s’interpone per impedire una fiducia illimitata e una totale dipendenza da Dio, assume il carattere e prende la forma di un idolo nel tempio dell’anima. Il primo grande comandamento è: MS3 267.2
Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Matteo 22:37 MS3 267.3
In questo non vi è alcuna separazione degli affetti per Dio. In 1 Giovanni 2:15-17 leggiamo: MS3 267.4
Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l', amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. MS3 267.5
Ora, se le figure che si producono fanno separare gli affetti da Dio e sono adorati al posto di Dio sono idoli. Coloro che affermano di essere seguaci di Gesù, hanno esaltato queste cose al di sopra di Dio e gli hanno dato il loro affetto? L’amore per i tesori terreni ha riempito il posto che Gesù deve occupare nei loro cuori? MS3 267.6
Quelli che hanno bruciato tutti i quadri dei loro amici e ogni tipo di figure, con quest’atto hanno raggiunto un grado più elevato di consacrazione, e sembrano essere più degni, più elevati, più vicini al cielo nelle loro parole, nella loro condotta e nella loro anima? La loro esperienza è più ricca di prima? Pregano forse di più? Credono di più con una fede più perfetta dopo aver fatto questo sacrificio? Sono forse saliti al monte (con Dio)? MS3 267.7
Il fuoco santo si è acceso nei loro cuori dandogli un nuovo zelo e una maggior devozione di prima verso Dio e la sua opera? Il carbone acceso sull’altare del sacrificio ha toccato il loro cuore e le loro labbra?
Manoscritto 50, 1886. MS3 268.1
___________________
Il dagherrotipo.Il dagherrotipo si ottiene utilizzando una lastra di rame su cui è stato applicato elettroliticamente uno strato d', argento, quest', ultimo viene sensibilizzato alla luce con vapori di iodio. La lastra deve quindi essere esposta entro un', ora e per un periodo variabile tra i 10 e i 15 minuti. Lo sviluppo avviene mediante vapori di mercurio a circa 60 °C, che rendono biancastre le zone precedentemente esposte alla luce. Il fissaggio conclusivo si ottiene con una soluzione di tiosolfato di sodio, che elimina gli ultimi residui di ioduro d', argento. L', immagine ottenuta, il dagherrotipo, non è riproducibile e deve essere osservata sotto un angolo particolare per riflettere la luce in modo opportuno. Inoltre, a causa del rapido annerimento dell', argento e della fragilità della lastra, il dagherrotipo veniva racchiuso sotto vetro, all', interno di un cofanetto impreziosito da eleganti intarsi in ottone, pelle e velluto, volti anche a sottolineare il valore dell', oggetto e del soggetto raffigurato. MS3 268.2