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CAPITOLO 52—ESSERE SENZA PECCATO E LA SALVEZZA MS3 286

La pretesa di essere senza peccato *)Estratto da un sermone di Ellen G. White a Santa Rosa, California, 7 marzo 1885 MS3 286.1

Giovanni, quando parla dell’ingannatore che farà grandi miracoli, dice: Lui farà un’immagine alla bestia, E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte”. Apocalisse 13:16 MS3 286.2

Volete considerare questo argomento seriamente? Esaminate le Scritture e vedrete. Apparirà un potere ingannatore, e sarà quando gli uomini pretenderanno di possedere la santificazione e la santità, elevandosi sempre più in alto e vantando sé stessi. MS3 286.3

Guardate a Mosè e ai profeti; guardate a Daniele, a Giuseppe e a Elia; e ditemi se avrete mai trovato una sola frase in cui dichiarano di essere senza peccato. L’anima che è unita strettamente a Cristo, contemplando la Sua purezza e Maestà, cadrà in ginocchio piena di vergogna. MS3 286.4

Daniele era un uomo cui Dio aveva dato grandi capacità e conoscenza. Quando egli digiunò l’angelo venne a visitarlo e gli disse: “Tu sei grandemente amato”. (Daniele 9:23) Ed egli si prostrò davanti all’angelo. Lui non disse: Signore, io Ti sono stato molto fedele, ho fatto tutte le cose per onorarti e difendere la Tua parola e il Tuo nome. Signore, tu sai quanto sono stato fedele alla tavola del re, e come ho mantenuto la mia integrità quando loro mi hanno gettato nella fossa dei leoni. Fu questo il modo in cui Daniele pregò Dio? Assolutamente no! Lui pregò e confessò i suoi peccati dicendo: Ascolta Signore e liberami. Ci siamo separati dalla tua Parola e abbiamo peccato. E quando vide l’Angelo disse: La mia grazia si è trasformata in corruzione. Non poté guardare la faccia dell’Angelo, in lui non restò forza. Le sue forze lo abbandonarono. E quando l’angelo ritornò, lui cadde in ginocchio e ancora non lo poté guardare. Poi l’angelo ritornò con le apparenze di un uomo e solo allora poté resistere alla scena. MS3 286.5

Solamente quelli che sono lontani da Cristo pretendono di essere senza peccato MS3 286.6

Perché molti pretendono, d’essere santi e senza peccato? Perché loro si sono allontanati da Cristo. Personalmente non avrei mai il coraggio di pretendere una cosa simile. Se all’età di 14 anni avessi conosciuto la volontà di Dio, non avrei esitato a metterla in pratica immediatamente. Ma mai mi avreste udito dire che io ero senza peccato. Coloro che hanno una visione della bontà e della santità del carattere di Gesù Cristo, non potranno mai dire di essere santi. Eppure, ci sono quelli che dicono tali cose e molto di più.
Manoscritto 5, 1885 MS3 286.7

Solo Dio può dichiararsi senza peccato MS3 287.1

A coloro che è stata rivelata la gloria di Dio voglio dire questo: “Nessuno di voi può affermare di essere santo o dire sono santificato”. Dopo la mia prima visione di gloria, non riuscivo a distinguere neppure la luce più brillante. Credevo d’aver perso la vista, ma quando di nuovo mi abituai alle cose di questo mondo potei vedere ancora. Questa è la ragione per la quale vi dico che non dovete mai vantarvi dicendo: “Io sono santo, sono santificato” perché questo dimostra che non conoscete le Scritture né la potenza di Dio. Permettete che sia Dio a scriverlo nei libri del cielo, se Lui vuole; ma voi mai dovete esprimerlo. MS3 287.2

Io non ho mai avuto il coraggio di dire: “Sono santa, e sono senza peccato”, ma tutto quello che ho creduto fosse la volontà di Dio, ho cercato di farla con tutto il cuore, e nel mio essere ho la dolce pace di Dio. Posso raccomandare la cura della mia anima a Dio come a un Creatore fedele, e sapere che Lui avrà cura di quello che gli è stato affidato. Il mio cibo e la mia bevanda è fare la volontà del mio Maestro.
Manoscritto 6a, 1886. MS3 287.3

Fino a quando questo vile corpo non sarà trasformato MS3 287.4

Dobbiamo stabilire un’inesorabile inimicizia tra le nostre anime e il nostro avversario, ma dobbiamo aprire i nostri cuori all’influsso dello Spirito Santo. Abbiamo bisogno di diventare così sensibili alle sante influenze, che il più leggero sussurro di Gesù commuoverà le nostre anime, finché lui è in noi e noi in lui, vivendo per la fede del Figlio di Dio. MS3 287.5

Abbiamo bisogno di essere purificati da ogni mondanità, fino a quando non rifletteremo l’immagine del nostro Salvatore e diventeremo “partecipi della natura divina, fuggendo dalla corruzione che c’è nel mondo a causa della concupiscenza”. Allora ci diletteremo a fare la volontà di Dio, e Cristo potrà presentarci davanti al Padre e davanti ai santi angeli come chi dimora in Lui, e non si vergognerà di chiamarci fratelli. MS3 287.6

Tuttavia, non dobbiamo vantarci della nostra santità. Avendo una visione più chiara dell’immacolato carattere di Cristo e della sua infinita purezza, ci sentiremo come Daniele quando contemplò la gloria del Signore, e disse: “In me non rimase nessuna forza” (Daniele 10:8). MS3 287.7

Non potremo dire: Io sono senza peccato, fino a quando questo corpo vile sarà trasformato alla somiglianza del suo corpo glorioso. Ma se cercheremo costantemente di seguire Gesù, avremo la benedetta speranza di sussistere in piedi davanti al trono di Dio, senza macchia, né ruga o nulla di simile, completi in Cristo, rivestiti dal manto della sua giustizia e perfezione.
Segni dei tempi, 23 marzo, 1888 MS3 288.1

Quando il conflitto sarà terminato MS3 288.2

Quando verranno i tempi di refrigerio dalla presenza del Signore, i peccati dell’uomo pentito, che ha ricevuto la grazia di Cristo e ha vinto per il sangue dell’Agnello, saranno tolti dai registri celesti e collocati su Satana, il capro maschio, originatore del peccato, e non saranno mai più ricordati contro di lui…. Quando il conflitto della vita avrà fine, quando l’armatura sarà deposta ai piedi di Gesù, quando i santi saranno glorificati, allora, e solo allora sarà sicuro affermare che siamo salvi e senza peccato.
Segni dei Tempi, 16 maggio 1895 MS3 288.3

La certezza della salvezza oggi MS3 288.4

Il peccatore che perisce può dire: “Sono un peccatore perduto ma, Cristo venne a cercare e salvare quello che si era perduto”. Il Salvatore dice: “Io non son venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. (Marco 2:17) Io sono un peccatore, e Cristo è morto sulla croce del Calvario per salvarmi. Non posso più rimanere senza la speranza della salvezza. Cristo morì e resuscitò per la mia giustificazione, e Lui mi salverà ora. Accetto il perdono che Egli ha promesso”. MS3 288.5

(Giustificati per fede — opuscolo pubblicato nel 1893), p. 7; e ristampato in “Selected Messages, vol. 1, p. 392) MS3 288.6

Chi si pente dei suoi peccati e accetta il dono della vita del Figlio di Dio, non può essere vinto. Aggrappandosi per fede alla natura divina, diventa figlio di Dio, prega e crede. Quando è tentato e provato, reclama il potere che Cristo gli ha dato con la sua morte, e vince per la sua grazia. Ogni peccatore deve comprendere questo. Deve pentirsi del suo peccato, deve credere nella potenza di Cristo, e accettare questo potere per essere salvato e protetto dal peccato. Quanto dobbiamo essere grati per il dono e l’esempio di Cristo.
La Review and Herald, 28 gennaio 1909 MS3 288.7

Non vi angosciate la vostra speranza è in Cristo MS3 289.1

Una vita in Cristo è una vita di pace. In essa non ci sono sentimenti di esaltazione ma, una fiducia costante e pacifica. La speranza non si basa su sé stessi ma in Cristo. La nostra debolezza è unita alla Sua forza, la nostra ignoranza è unita alla Sua saggezza, la nostra fragilità al Suo potere eterno…. MS3 289.2

Non dobbiamo fare del nostro io il centro dei nostri pensieri, né alimentare ansietà né timore riguardo se saremo salvati o no. Tutto questo svia l’anima dalla Fonte della nostra forza. Raccomandiamo a Dio la custodia della nostra anima, e confidiamo in lui. Parliamo e pensiamo a Gesù. Che lui si perda nella nostra personalità. Disperdiamo ogni dubbio; dissipiamo i nostri timori. Con l’apostolo Paolo diciamo: Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me. Galati 2:20 MS3 289.3

Riposiamo in Dio. Egli è in grado di occuparsi di tutto quello che gli abbiamo affidato. Se ci mettiamo nelle sue mani, ci farà più che vincitori per mezzo di Colui che ci ama.
Steps to Christ, pp. 70-72 MS3 289.4