Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti. 1 Pietro 2:24 SGD 15.1
I discepoli fecero il loro dovere trasmettendo alla nazione ebraica l’invito della misericordia divina, ma proprio quando pensavano di vedere il Maestro salire sul trono di Davide, Egli venne arrestato come un malfattore, percosso, deriso, condannato e appeso sulla croce al Calvario…. SGD 15.2
L’annuncio fatto dai discepoli nel nome del Salvatore era esatto in tutti i suoi particolari e gli eventi predetti si stavano adempiendo l’uno dopo l’altro. Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; questo era stato il loro messaggio… E il Regno di Dio definito vicino era stato stabilito dalla morte di Gesù. Naturalmente questo regno non era, come era stato loro insegnato, un impero terreno. Non era neppure quel regno futuro immortale che sarà stabilito quando …il regno e il dominio e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo. (Daniele 7:27) Nella Bibbia l’espressione regno di Dio indica sia il regno di grazia, sia il regno di gloria… Il regno di grazia fu istituito subito dopo la caduta dell’uomo… Questo regno, fu stabilito ufficialmente solo dopo la morte di Cristo. Infatti, anche dopo essere venuto nel mondo per adempiere la Sua missione terrena, il Salvatore… avrebbe potuto benissimo rinunciare al sacrificio del Calvario. Nel Getsemani, il calice tremò nelle Sue mani. Anche in quel momento Egli avrebbe potuto asciugare il sudore di sangue che imperlava la Sua fronte e lasciare che l’umanità colpevole pagasse per la sua malvagità…. SGD 15.3
Quando però, il Salvatore offrì la Sua vita ed esalando l’ultimo respiro esclamò: tutto è compiuto, risultò chiaro che il piano della redenzione era assicurato e che era stata ratificata la promessa di salvezza fatta in Eden alla coppia colpevole. In quel momento si instaurava il regno della grazia che fino ad allora era esistito in virtù della promessa di Dio. SGD 15.4
In questo modo la morte del Cristo, che i discepoli consideravano la fine di ogni loro speranza, al contrario le confermò per l’eternità. Se per loro la morte del Cristo rappresentò una cocente delusione, in realtà dimostrò l’esattezza delle loro convinzioni. L’evento che li aveva riempiti di amarezza e di disperazione, doveva contribuire ad aprire la porta della speranza a ogni discendente di Adamo e rappresentare il centro della vita futura e dell’eterna felicità dei fedeli di Dio di tutti i secoli.16 SGD 15.5