Dopo la morte di Cristo, gli occhi degli uomini erano rivolti non più al servizio sacrificale, ma al vero sacrificio fatto per i peccati del mondo. Il sacerdozio terreno cessò; ma noi ora guardiamo a Gesù, il Ministro del Nuovo Patto, e al sangue dell’aspersione, che dice cose migliori di quello di Abele…Lo Spirito Santo voleva così dimostrare che la via del santuario non era ancora resa manifesta, mentre sussisteva ancora il primo tabernacolo, il quale il quale è una figura per il tempo presente; e voleva indicare che i doni e i sacrifici offerti non potevano rendere perfetto nella coscienza colui che faceva il servizio divino, trattandosi solo di cibi, di bevande, di varie abluzioni e di ordinamenti carnali, imposti fino al tempo del cambiamento. Ma Cristo, essendo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto non fatto da mano d'uomo, cioè non di questa creazione, entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, avendo acquistato una redenzione eterna. (Ebrei 12:24; 9:8-12)…per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro. (Ebrei 7:25) Il servizio doveva essere trasferito dal santuario terreno a quello del cielo, e il sommo sacerdote non sarebbe stato visibile a occhi umani; non per questo però i discepoli avrebbero subito una perdita. La loro comunione non sarebbe stata interrotta, né la loro potenza diminuita per l’assenza del Salvatore. Mentre Gesù officia come sacerdote nel santuario in cielo, lo Spirito Santo è all’opera nella chiesa sulla terra. 6Ibid., pp. 165, t66. GSS 59.3