Nell’epistola agli Ebrei i credenti, assetati di verità, si resero conto che l’esistenza di un santuario del secondo, o nuovo patto, era implicita nelle parole di Paolo già citate: “Or anche il primo patto aveva delle norme per il culto e un santuario terreno”. L’uso del vocabolo “anche” suggerisce l’idea che Paolo ha già parlato di questo santuario. Infatti, all’inizio del capitolo precedente si legge: Ora, il punto capitale delle cose che stiamo dicendo, è questo; che abbiamo un tal Sommo Sacerdote, che si è posto a sedere alla destra della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto. (Ebrei 8:1,2) GSS 125.1
Questo è il santuario del nuovo patto. Il santuario del primo patto fu costruito dall’uomo, da Mosè; questo (il secondo) è costruito non dall’uomo, ma dal Signore stesso. Nel primo santuario i sacerdoti svolgevano il loro servizio; nel secondo, il Cristo, il nostro Sommo Sacerdote, officia alla destra di Dio. Un santuario era sulla terra, l’altro è in cielo. GSS 125.2
Inoltre, il tabernacolo costruito da Mosè era stato fatto in base a un modello. Il Signore gli disse: “Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti”. E affermò anche: “E vedi di fare ogni cosa secondo il modello che t’è stato mostrato sul monte”. (Esodo 25:9,40) Paolo dice che il primo tabernacolo “... è una figura per il tempo attuale, conformemente alla quale si offrono doni e sacrifici...” E aggiunge che i suoi luoghi santi erano “...cose raffiguranti quelle nei cieli...”; che i sacerdoti che offrivano doni secondo la legge servivano da “figura e ombra delle cose celesti...” e che “Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi”. (Ebrei 9:9, 23; Ebrei 8:5; Ebrei 9:24) GSS 125.3