L’emozione più intensa che gli uomini possono manifestare nell’attesa delle decisioni di un tribunale terreno, può solo parzialmente descrivere l’interesse dimostrato nelle corti celesti quando, davanti al Giudice di tutta la terra passano in rassegna i nomi scritti nel libro della vita. L’intercessore divino chiede che tutti coloro che hanno vinto grazie alla fede nel suo sacrificio, siano perdonati dalle loro trasgressioni, affinché possano nuovamente beneficiare della vita eterna e siano coronati come coeredi dell’“antico dominio”. (Michea 4:8) Satana, nei suoi tentativi di trascinare il genere umano verso il male, aveva creduto di poter impedire la realizzazione del piano divino in vista del quale Dio aveva creato l’uomo. Ma il Cristo, ora, chiede che questo piano sia attuato come se l’uomo non avesse mai peccato; chiede per il suo popolo non solo il perdono e la giustificazione piena e completa, ma anche una parte della sua gloria e un posto sul suo trono. GSS 166.1
Mentre Gesù perora la causa di quanti beneficiano della sua grazia, Satana li accusa davanti a Dio come trasgressori. Il grande seduttore ha cercato di inculcare il dubbio e la sfiducia in Dio, di separarli dal suo amore e di spingerli a trasgredire la sua legge. Ora egli sottolinea, passando in rivista la loro esistenza, i difetti del loro carattere, la loro diversità dal Cristo — quelle imperfezioni che hanno disonorato il loro Redentore — insomma tutti i peccati che hanno commesso, a causa dei suoi inganni e per tutto questo li reclama come suoi sudditi. Gesù non scusa i loro peccati, ma in virtù del loro pentimento e della loro fede, chiede il loro perdono. Mostrando le sue mani ferite davanti al Padre e agli angeli, dice: “Io li conosco per nome; li ho scolpiti sulle palme delle mie mani”. “I sacrifici di Dio sono lo spirito rotto; o Dio, tu non sprezzi il cuor rotto e contrito”. (Salmi 51:17) GSS 166.2
All’accusatore del suo popolo egli dice: “...Ti sgridi l’Eterno, o Satana! Ti sgridi l’Eterno che ha scelto Gerusalemme! Non è questi un tizzone strappato dal fuoco?” (Zaccaria 3:2) Il Cristo rivestirà i suoi fedeli con il manto della sua giustizia per poterli presentare al Padre come una “...Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile...” (Efesini 5:27). I loro nomi rimangono nel libro della vita e di loro è detto: “...essi cammineranno meco in vesti bianche, perché ne son degni”. (Apocalisse 3:4) GSS 167.1
Si adempirà così la promessa del nuovo patto: “...io perdonerò la loro iniquità, e non mi ricorderò più del loro peccato”. (Geremia 31:34) “In quei giorni, in quel tempo, dice l’Eterno, si cercherà l’iniquità d’Israele, ma essa non sarà più, e i peccati di Giuda, ma non si troveranno”. (Geremia 50:20) “In quel giorno, il germoglio dell’Eterno sarà lo splendore e la gloria degli scampati d’Israele, e il frutto della terra sarà il loro orgoglio ed il loro ornamento. Ed avverrà che i superstiti di Sion e i rimasti di Gerusalemme saran chiamati santi: chiunque, cioè, in Gerusalemme, sarà iscritto tra i vivi”. (Isaia 4:2,3) GSS 167.2
La fase istruttoria del giudizio e la cancellazione dei peccati avverranno prima del secondo avvento del Signore. Se i morti devono essere giudicati secondo ciò che è scritto nei libri è impossibile che i peccati degli uomini possano essere cancellati prima che i loro casi siano stati esaminati. L’apostolo Pietro afferma chiaramente che i peccati dei credenti saranno cancellati “affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio e che Egli vi mandi il Cristo...”. (Atti 3:19, 20) Concluso il giudizio investigativo, il Cristo verrà offrendo il premio da dare “secondo l’opera di ciascuno”. (1 Pietro 1:17) GSS 167.3