La responsabilità del cristiano LTI 160.6
L’apostolo Paolo ci dice: Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi è santo. (1 Corinzi 3:16, 17) L’uomo è il capolavoro di Dio, la sua opera sublime, creato per uno scopo alto e santo; e in ogni parte del tabernacolo umano Dio desidera imprimere la Sua legge. Ogni nervo e muscolo, ogni facoltà mentale e fisica devono essere mantenuti puri. LTI 160.7
Nel progetto di Dio il corpo umano è un tempio per il Suo Spirito. Quanto solenne allora è la responsabilità che riposa su ogni anima. Molti che hanno ricevuto il dono della ragione e dell’intelligenza, talenti che dovrebbero essere usati alla gloria di Dio, volontariamente degradano l’anima e il corpo. LTI 160.8
La loro vita è una continua eccitazione, partite di cricket o calcio, corse di cavalli, che assorbono l’attenzione. La maledizione dell’alcol, nonostante il suo mondo, sta profanando il tempio di Dio… L’uso dell’alcol e del tabacco svilisce la loro vita che è stata data per alti e santi propositi. Le loro opere sono rappresentate da legno, fieno e stoppia. Le forze donate da Dio sono pervertite e i loro sensi degradati per soddisfare i desideri della mente carnale. LTI 161.1
Mentre l’ubriaco vende sé stesso per un bicchiere di veleno, Satana ne approfitta per prendere il controllo della sua mente, dei suoi affetti e della sua coscienza. Un tale uomo sta distruggendo il tempio di Dio. Ce ne sono molti che volontariamente distruggono questi valori alla loro mensa. LTI 161.2
Nessun diritto di paralizzare organi, e mente LTI 161.3
Nessun uomo o donna ha il diritto di formare abitudini che riducono l’azione salutare di un organo, della mente o del corpo. Coloro che pervertono i poteri naturali del corpo, profanano il tempio dello Spirito Santo. Il Signore non farà alcun miracolo per ripristinare la salute di chi continua a usare farmaci che degradano sia il corpo sia l’anima. Quelli che si danno all’uso del tabacco e liquori non apprezzano il loro intelletto. Essi non si rendono conto del valore delle facoltà che Dio gli ha dato. Permettono che le loro facoltà appassiscano e si degradino LTI 161.4
Il Signore desidera che tutti quelli che credono in Lui sentano la necessità di migliorare ogni facoltà. Nessuna deve essere trascurata. Come lode e edificio di Dio, l’uomo è sotto la sua supervisione, in ogni senso; e quanto più si relazionerà col suo Creatore, tanto più la sua vita sarà sacra nella sua valutazione…. LTI 161.5
Dio chiede ai suoi figli di vivere una vita santa e pura. Egli ha dato il Suo Figlio affinché possiamo raggiungere questa norma. Egli ha dato ogni disposizione necessaria per consentire all’uomo di vivere LTI 161.6
non per una santificazione animale come le bestie che periscono ma, per la gloria di Dio e per il cielo. LTI 162.1
Dio tiene conto di tutto LTI 162.2
Le conseguenze dall’ignorare le leggi della natura appaiono sotto forma di malattie, indebolimento generale e persino la morte. L’unica vera soluzione per migliorare la situazione è in Dio. Egli tiene conto di ogni azione, sia per il bene che per il male, e nel giorno del giudizio ognuno riceverà secondo le sue opere. Ogni trasgressione delle leggi della vita fisica, è una trasgressione delle leggi di Dio, ed è seguita da un castigo. LTI 162.3
Ogni dimora dell’uomo, l’edificio di Dio, richiede una stretta vigilante custodia. La vita fisica deve essere scrupolosamente educata, coltivata e sviluppata affinché negli uomini e nelle donne sia rivelata la natura divina nella sua pienezza. È importante che gli uomini usino l’intelletto che Dio ha dato a tutti indistintamente. Il Signore si aspetta che tutti utilizzino ogni capacità sia fisica sia intellettuale nella Sua opera. Le facoltà mentali e fisiche, insieme agli affetti, devono essere coltivate in modo che possano raggiungere la massima efficienza. LTI 162.4
Review and Herald, 6 Novembre 1900 LTI 162.5
Guidati da una coscienza illuminata LTI 162.6
L’apostolo Paolo ci dice: Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo. Ora, chiunque compete nelle gare si autocontrolla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile. Io dunque corro, ma non in modo incerto; così combatto, ma non come battendo l'aria. (1 Corinzi 9:24,25) LTI 162.7
Sings of the Times, 2 Ottobre 1907 LTI 162.8
In questo versetto l’apostolo Paolo menziona le corse podistiche con le quali i Corinzi erano familiari. I concorrenti in queste gare LTI 162.9
erano sottoposti alla disciplina più severa per essere messi in condizione di provare la loro forza. La loro alimentazione era semplice. Gli alimenti abbondanti e il vino erano proibiti. Il loro cibo era accuratamente selezionato. Essi studiavano per conoscere gli alimenti più adatti per renderli sani e attivi, per rinvigorire il fisico e la loro resistenza affinché potessero esigere dalle loro forze il massimo. Ogni indulgenza che tesa a indebolire le loro forze fisiche era proibita. LTI 163.1
Signs of the Times, 27 Gennaio 1909. LTI 163.2
Se i pagani, che non erano dominati da una coscienza illuminata, che non conoscevano il timore di Dio, potevano sottomettersi alla privazione e alla disciplina della formazione, rifiutando ogni indulgenza che avrebbe potuto indebolirli e solamente per ricevere una corona corruttibile, e il plauso della moltitudine, quanto più, quelli che corrono nella gara cristiana per ricevere il premio dell’immortalità e l’approvazione dal Cielo dovrebbero essere disposti a privarsi degli stimolanti malsani e le compiacenze che degradano la morale, che indeboliscono l’intelletto e collocano le facoltà superiori sotto il domino degli appetiti e delle passioni animali. LTI 163.3
Milioni di persone in tutto il mondo stanno presenziando a questo gioco della vita, la lotta cristiana. E questo non è tutto. Il Re dell’universo e miriadi di angeli celesti sono spettatori di questa gara; stanno osservando ansiosamente per vedere chi vincerà la corona di gloria incorruttibile. Il Signore e gli angeli celesti con intenso interesse prendono nota della loro abnegazione dei loro sacrifici, degli sforzi strazianti di coloro che s’impegnano a correre nella gara cristiana. La ricompensa che sarà data a ogni uomo, sarà in conformità alla perseverante energia e alla fedele sollecitudine con cui realizza la sua parte in questa grande disputa. Nei giochi a cui si fa riferimento, un solo partecipante poteva essere certo di ricevere il premio. Nella gara cristiana, l’apostolo Paolo ci dice: Io dunque corro, ma non in modo incerto, ma non come battendo l’aria. (1 Corinzi 9:26) Nessuno di noi dovrà rimanere deluso al termine della gara. LTI 163.4
Per tutti quelli che rispettano le condizioni della Parola di Dio, che hanno il senso della loro responsabilità nel preservare il vigore fisico e l’attività del corpo, al fine d’avere una mente ben equilibrata e la salute morale, la loro vittoria è assicurata. Tutti possono guadagnare il premio e vincere la corona di gloria immortale che non appassisce mai. LTI 164.1
Promesse per il vincitore LTI 164.2
Il mondo non deve essere di alcun esempio per noi. È molto in voga consumare cibo abbondante e stimolanti antinaturali, fortificando così le propensioni animali e danneggiando la crescita e lo sviluppo delle facoltà morali. A nessun figlio o figlia di Adamo è data la certezza della vittoria cristiana a meno che decida di praticare la temperanza in tutte le cose. Se fa così, non lotterà come chi batte l’aria. LTI 164.3
Se i cristiani sottometteranno i loro appetiti e passioni sotto il controllo di una coscienza illuminata, sentendo che è un obbligo verso Dio e il loro prossimo ubbidire alle leggi che governano la salute e la vita, riceveranno la benedizione del vigore fisico e mentale. Riceveranno il potere morale per entrare in guerra contro Satana, e nel nome di Colui che vinse l’appetito in loro favore, potranno diventare a loro volta più che vincitori per sé stessi. Questa guerra è aperta a tutti quelli che vogliono entrare in battaglia. LTI 164.4
Signs of the Times, 2 Ottobre 1907 LTI 164.5