La macchia oscura rimane LTI 232.4
Nonostante le migliaia di anni di esperienza e progresso, la stessa macchia oscura che ha macchiato le prime pagine della storia umana rimane per sfigurare la nostra civiltà moderna. L’ubriachezza, con tutte le sue conseguenze, si trova ovunque andiamo. Nonostante i nobili sforzi degli operai della temperanza, il male ha guadagnato terreno. Sono state emanate leggi permissive, la disciplina giuridica non ha fermato il suo avanzamento, se non in territori relativamente limitati. LTI 232.5
Christian Temperance and Bible Hygiene, p. 29 LTI 232.6
Risultato delle leggi permissive LTI 232.7
Mediante il pagamento di una somma irrisoria, si concede agli uomini la licenza di distribuire ai loro simili la bevanda che li deruberà di tutto quello che rende desiderabile questa vita e ogni speranza di vita futura. Né il legislatore né il venditore di alcol ignorano il risultato della loro opera. Al bar dell’hotel, nel pub, nelle birrerie, lo schiavo dell’appetito dilapida i suoi mezzi per ciò che distrugge la ragione, la salute e la felicità. Il venditore di alcol riempie la sua cassa con il denaro che altrimenti avrebbe potuto fornire cibo e vestiario alle famiglie del povero ubriacone. LTI 232.8
Questo è il peggior tipo di rapina. Tuttavia gli uomini di grande responsabilità sia nella società sia nella chiesa prestano la loro influenza in favore di leggi permissive. E perché? Perché possano ottenere un affitto più alto cedendo i loro edifici ai trafficanti di alcolici. Perché questo è desiderabile per conseguire l’appoggio politico dei loro interessi con l’alcol? Perché questi cristiani professi si stanno compiacendo segretamente in questa tentazione velenosa? Di certo, un amore nobile e abnegato per l’umanità non autorizza gli uomini a incitare i loro simili a distruggere sé stessi. LTI 233.1
Le leggi che permettono la vendita di alcolici hanno riempito i nostri villaggi e città, e perfino le nostre frazioni e casali isolati d’inganni e trappole per i poveri e deboli schiavi dell’appetito. Coloro che cercano di riformarsi sono quotidianamente circondati da tentazioni. La terribile sete dell’ubriaco esige che sia soddisfatta. In ogni angolo si trovano fonti di distruzione. Ahimè, quanto spesso la loro forza morale è vinta. Quanto spesso le corrette convinzioni sono messe a tacere. L’uomo, continua a bere e continua a cadere sempre più in basso. Poi, seguono le notti di dissolutezza e giorni di stupore, imbecillità e miseria. Così, passo dopo passo, la distruzione va avanti, fino a quando l’uomo, che una volta era un buon cittadino, un marito gentile e un buon padre, sembra diventato un demone. LTI 233.2
Supponiamo che quei funzionari che all’inizio (dell’anno) rilasciano la licenza per i venditori di alcol, (alla fine dell’anno) possano contemplare un quadro fedele dei risultati della vendita di bevande effettuate nell’ambito di quella licenza, davanti a loro si aprono quei dettagli spaventosi e terribili che corrispondono alla realtà. LTI 233.3
Ci sono padri, madri e bambini che soccombono sotto la mano dell’assassino, lì ci sono le vittime miserabili del freddo e della fame, di sporche e ripugnanti malattie; ci sono i criminali che riempiono oscure prigioni, ci sono le vittime della follia, torturati da visioni di nemici e mostri. Ci sono genitori con i capelli grigi che piangono i loro figli che una volta erano nobili e promettenti, e ora sono scesi prematuramente nella tomba. LTI 233.4
Giorno dopo giorno le grida di agonia strappate dalle labbra di una moglie o dai figli dell’ubriacone, ascendono al cielo. Tutto questo è quello che il venditore di alcol può aggiungere ai suoi guadagni. Quest’opera infernale è realizzata sotto l’ampio sigillo della legge. Così la società è corrotta, i presidi e le carceri sono sovraffollati da poveri e criminali, e la forca è provvista di vittime. Il male non finisce con l’ubriacone e la sua famiglia infelice. I pesi delle imposte aumentano, la moralità dei giovani è in pericolo, le proprietà e anche la vita di ogni membro della società sono in pericolo. L’immagine non potrebbe essere presentata in modo così vivido, eppure è inferiore alla realtà. Nessuna penna umana può descrivere pienamente gli orrori dell’intemperanza. LTI 234.1
Se l’unico male derivato dalla vendita di bevande alcoliche fosse la crudeltà e la negligenza manifestata dai genitori intemperanti verso i figli, questo solo basterebbe a condannare e distruggere la loro vendita. L’ubriacone, non solo rende la vita dei suoi figli miserabile, ma con il suo peccaminoso esempio induce anche loro verso il sentiero del crimine. LTI 234.2
I cristiani come possono tollerare tutto questo male? Se le nazioni barbare dovessero derubare i nostri figli e li maltrattassero come i genitori intemperati maltrattano i loro discendenti, tutta la cristianità si unirebbe per porre fine all’affronto. Ma, in un paese che pretende di essere governato da princìpi cristiani, la sofferenza e il peccato imposti sull’innocente e indifesa infanzia dalla vendita e dall’uso di bevande alcoliche, sono considerati un male necessario. LTI 234.3
Review and Herald, 8 Novembre 1881 LTI 234.4
Sotto la protezione della legge LTI 234.5
Molti sostengono che le licenze a cui è sottoposto il commercio dei liquori tenderebbero a contenere il problema dell'alcolismo. Al contrario queste licenze pongono tale commercio sotto la protezione della legge. In questo modo il governo finisce per avvallarlo, alimentando quel male che pretendeva di arginare. Protette da leggi commerciali le fabbriche di liquori, le distillerie, le LTI 234.6
cantine si diffondono in tutto il paese e il commerciante di alcolici può svolgere tranquillamente il proprio lavoro accanto a casa nostra. LTI 235.1
Anche se è proibito vendere bevande alcoliche a chi è alcolizzato, il numero di giovani che cedono a questa abitudine aumenta costantemente. Il commercio di alcolici vive proprio sulla diffusione di questo vizio fra i giovani. A poco a poco essi vengono avvicinati all'alcol finché l'abitudine si radica in loro e si crea una dipendenza che chiede di essere soddisfatta a qualsiasi costo. Sarebbe meno dannoso soddisfare le richieste dell'alcolizzato, la cui rovina nella maggior parte dei casi è sicura, piuttosto che permettere che i giovani migliori vengano attratti da questo terribile vizio. LTI 235.2
Autorizzando il commercio di liquori le vittime di questa abitudine sono sottoposte a una tentazione continua. Esistono strutture che aiutano gli intemperati a vincere le proprie tendenze, e questo è un nobile obiettivo, ma se la vendita dei liquori sarà approvata dalla legge essi trarranno scarsi benefici da questi centri. Inoltre non riusciranno a risolvere definitivamente il loro problema, perché hanno bisogno di ritrovare il loro posto nella società e la passione dell'alcol se non viene vinta completamente li espone sempre alla tentazione. LTI 235.3
Chi possiede un animale pericoloso, e conoscendo la sua indole lo lascia in libertà, è considerato responsabile dei danni che procura in base alle leggi del paese. Nelle leggi del popolo d'Israele il Signore aveva ordinato che quando un animale notoriamente violento procurava la morte di un uomo il proprietario doveva pagare con la vita la propria trascuratezza o malvagità. Per lo stesso principio il governo che accorda la licenza al commerciante di liquori dovrebbe essere considerato responsabile del suo commercio. E se lasciare libera una bestia violenta rappresenta un crimine quanto più lo sarà autorizzare il commercio di bevande alcoliche. LTI 235.4
Si accordano licenze con la scusa che assicurino entrate allo stato. Ma cosa rappresentano questi guadagni in rapporto alle spese che si affrontano a causa dei criminali, dei pazzi e dei miserabili che spesso sono il frutto del commercio dei liquori. LTI 236.1
Se un uomo sotto l'influsso dell'alcol commette un delitto viene portato in tribunale e coloro che hanno legalizzato il traffico sono obbligati a occuparsi delle conseguenze della loro scelta. Hanno autorizzato la vendita di una bevanda che può rendere un uomo sano un criminale e ora devono rinchiudere quest'uomo in prigione o condannarlo a morte, mentre la moglie e i figli spesso cadono in miseria e diventano un peso per la comunità in cui vivono. LTI 236.2
Solo considerandolo da un punto di vista economico questo commercio è una vera follia. Nessuna entrata può compensare la perdita dell'equilibrio mentale dell'uomo, la deformazione dell'immagine di Dio in lui, la degradazione di giovani ridotti in miseria e destinati a trasmettere ai loro figli la tendenza all'uso di alcol. LTI 236.3
The Ministry of Healing, pp. 342-344 LTI 236.4
Cosa può compiere il divieto LTI 236.5
L'uomo che ha il vizio di bere bevande alcoliche si trova in una situazione disperata: il cervello e la forza di volontà sono indeboliti. Con le sue facoltà non è in grado di vincere questa passione. È impossibile ragionare con lui e convincerlo a rinunciare. LTI 236.6
Chi è vittima di questo vizio, anche se ha deciso di smettere di bere, è sempre pronto a prendere nuovamente in mano il bicchiere e al primo sorso tutte le buone intenzioni svaniscono e ogni traccia di volontà è annientata. Basta assaggiare una bevanda alcolica che subito il pensiero delle conseguenze svanisce. Si dimentica la disperazione della moglie, la fame e le esigenze dei figli. LTI 236.7
Autorizzandone il commercio la legge ne sanziona le conseguenze e non si impegna a troncare quel commercio che sostiene un male LTI 236.8
dilagante in tutto il mondo. Fino a quando continuerà tutto ciò? Fino a quando si dovrà lottare per vincere dal momento che la tentazione è sempre a portata di mano? La maledizione dell'intemperanza potrà diffondersi nel mondo come una malattia contagiosa? Continuerà a devastare come il fuoco migliaia di famiglie felici? Quando una nave fa naufragio vicino alla costa l'equipaggio non rimane inerte, e rischia la vita per salvare i passeggeri. È necessario fare ogni sforzo possibile per salvare l'alcolizzato dalla sorte che lo attende. LTI 237.1
L'attività del commerciante di liquori non mette in difficoltà solo l'alcolizzato e la sua famiglia; l'ammontare delle tasse statali non sono sufficienti a limitare il danno che il commercio di alcol arreca alla società. Chi non si era voluto impegnare nella lotta contro il commercio di alcol, per amore del guadagno o per non crearsi problemi, in seguito si è reso conto, ma troppo tardi, che ne era stato comunque coinvolto e si era ritrovato con dei figli alcolizzati. LTI 237.2
La trasgressione della legge non ha limiti, la proprietà è in pericolo, la vita è insicura, gli incidenti si susseguono, le malattie provocate da mancanza d'igiene si diffondono anche nelle case più ricche e lussuose, i vizi coltivati in un ambiente di degradazione e crimine coinvolgono anche i figli delle famiglie più colte e raffinate. LTI 237.3
Tutti possono essere potenzialmente coinvolti dal commercio delle bevande alcoliche. Tutti per la propria sicurezza devono fare il possibile per eliminarlo. LTI 237.4
The Ministry of Healing, pp. 344, 345 LTI 237.5
Fino a quando esisteranno questi mali, non ci sarà mai una società giusta, e non si potrà effettuare nessuna riforma fino a quando le leggi non chiuderanno i bar, e non soltanto la domenica ma tutti i giorni della settimana. La chiusura di questi luoghi favorirebbe l’ordine pubblico e la felicità di tutte le famiglie. LTI 237.6
Signs of the Times, 11 febbraio 1886 LTI 237.7
L'onore di Dio, la sicurezza di una nazione, il benessere della società, della famiglia e dell'individuo richiedono che venga fatto tutto il possibile per avvertire gli uomini dei rischi dell'intemperanza. Ben presto si vedranno le conseguenze di questa terribile piaga. Chi vuole impegnarsi per arrestare quest'opera distruttiva? LTI 238.1
La lotta è appena iniziata; dobbiamo formare un gruppo deciso a contrastare la vendita delle bevande alcoliche che conducono gli uomini alla pazzia. LTI 238.2
Dobbiamo indicare loro i pericoli del commercio dei liquori e creare l'esigenza di un movimento proibizionista. Offriamo a coloro le cui facoltà sono offuscate dall'alcol l'opportunità di sfuggire a questa dipendenza. La popolazione deve esigere che i legislatori pongano fine a questo ignobile commercio. LTI 238.3
The Ministry of Healing, p. 346 LTI 238.4