E se qualcuno vi dice qualcosa, ditegli che il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà presto. Matteo 21:2,3 VC 252.1
Il trionfale ingresso di Cristo in Gerusalemme avvenne nella più bella stagione dell’anno. Il monte degli Ulivi era tappezzato di verde, e i boschi erano arricchiti da un bel fogliame lussureggiante. Molti erano venuti alla festa dalle regioni circostanti di Gerusalemme con un sincero desiderio di vedere Gesù. Il miracolo della resurrezione di Lazzaro dai morti ebbe un effetto meraviglioso sulle menti. L’entusiasmo della moltitudine era grande perché sapevano di incontrare Gesù. Arrivati al Monte degli Ulivi, nei pressi dei villaggi di Betfage e Betania, Gesù mando avanti due discepoli... Questa fu la prima volta durante il Suo ministero che Cristo acconsentì a cavalcare un asino. I due discepoli interpretarono questa mossa come un’indicazione che Gesù stata per affermare il Suo potere regale e la Sua posizione sul trono di Davide. Con gioia eseguirono la richiesta del Maestro e trovarono il puledro per Lui... Dopo che Gesù montò sull’animale, quelli che camminavano davanti a Gesù acclamavano le lodi e il trionfo... Eppure Egli non dimostrava esteriormente alcuna regalità. Il Suo mantello era di fattura modesta, ed era circondato da una folla di gente semplice che non riusciva a trattenere la gioiosa eccitazione che animava i loro cuori... Il grido echeggiava sin dalla montagna fino a valle: Osanna al Figlio di Davide! Gloria a Dio! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. (Matteo 11:9) Quelli che erano ciechi... ora erano i primi in quel meraviglioso corteo... Colui che Gesù risuscitò, conduceva l’animale sul quale Gesù era seduto. I sordi e i muti ora si erano uniti nella lode gridando Osanna! Gli storpi con cuori pieni di gratitudine, abbattevano i rami di palme con le quali tappezzavano il percorso come tributo al potente Guaritore... Il lebbroso, che i sacerdoti chiamavano Impuro... era lì. La vedova e l’orfano erano lì, per poter raccontare le meravigliose opere di Gesù. I morti risorti erano pure nel corteo. Le loro lingue una volta paralizzate dal potere di Satana, ora cantavano con gioia... L’indemoniato era lì, ma non più per urlare le parole prepotenti e arroganti suggerite da Satana. Infine, sulla cresta dell’Uliveto la processione si era fermata. Manuscript 128 1899. VC 252.2