Venne dunque a Simon Pietro. Ed egli gli disse: «Signore tu lavi i piedi a me?». Giovanni 13:6 VC 262.1
Quando venne il turno di Pietro, egli esclamò stupito: Tu Signore, lavare i piedi a me? E Gesù rispose: Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo. (v.7) Pietro non poteva permettere che il suo Signore, in cui riconosceva il Figlio di Dio, svolgesse il compito di un servo e reagì contro quell’umiliazione. Allora con grande enfasi esclamò: Tu non mi laverai mai i piedi! Gesù gli rispose solennemente: Se non ti lavo, non hai parte alcuna con me. (v.8) Quando Pietro udì le parole di Gesù, rinunciò al suo orgoglio e al suo egoismo Non poteva sopportare il pensiero di una separazione da Cristo, perciò rispose: Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo! E Gesù gli disse: Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi; e purificato tutto quanto. (v.9) Colui che usciva dal bagno era pulito, ma i piedi con sandali diventavano ben presto polverosi, e quindi era necessario lavarsi nuovamente. Pietro e i suoi fratelli si erano lavati alla grande Fonte per purificarsi dal peccato. Gesù li aveva riconosciuti come Suoi, ma la tentazione li aveva spinti ancora verso il male, e avevano bisogno della sua grazia purificatrice. Quando Gesù si mise un asciugamano intorno ai fianchi per lavare la polvere dei loro piedi, in realtà desiderava eliminare dai loro cuori ogni sentimento di divisione, gelosia e orgoglio. Tutto ciò era molto più importante di una semplice pulizia dei piedi impolverati. Con quello spirito, nessuno di loro era pronto per essere unito a Gesù. Senza una maggiore umiltà e un maggiore amore non potevano partecipare né alla cena né al rito di commemorazione che Gesù avrebbe stabilito. I loro cuori dovevano essere purificati. Orgoglio ed egoismo producono divisioni e odio, ma Gesù eliminò tutto lavando loro i piedi. I loro sentimenti mutarono e Gesù, guardandoli, poté esclamare: Voi siete netti. Si era così stabilita sia l’unione dei cuori sia un amore reciproco, ed essi erano diventati umili e docili. Tutti, tranne Giuda, erano disposti a cedere all’altro il posto più importante e ora, sottomessi e riconoscenti, potevano ascoltare le parole di Gesù. Prima che il corpo di Cristo sia spezzato e il Suo sangue versato, ogni differenza tra fratelli deve essere rimossa... anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù. (Efesini 2:6) Manuscript 106, 1903. VC 262.2