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28 gennaio, La Speranza Ritardata Ma Non Esaurita VC 33

Quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio...perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione. Galati 4:4,5 VC 33.1

La venuta del Salvatore fu preannunciata nell’Eden ad Adamo ed Eva che, appena udirono la promessa, sperarono in un suo immediato adempimento. Con gioia accolsero il loro primogenito, sperando che fosse già il liberatore. Ma l’adempimento tardava. Coloro che per primi avevano ricevuto la promessa morirono senza vederne l’adempimento. Sin dai tempi di Enoc, essa venne però ripetuta ai patriarchi e ai profeti e mantenne viva la speranza nella venuta del Liberatore, però non giunse. La profezia di Daniele rivelava, è vero, il tempo della Sua venuta, ma non tutti la interpretarono correttamente... La mano degli oppressori pesava su Israele e molti erano pronti a esclamare: Passano i giorni e ogni visione si è dimostrata vana. (Ezechiele 12:22) VC 33.2

Ma i piani di Dio non conoscono né fretta né ritardi, come le stelle nelle loro ampie orbite. Dio, mediante il simbolo della fornace fumante e della fiamma di fuoco, aveva rivelato ad Abramo che Israele sarebbe stato schiavo in Egitto e vi sarebbe rimasto quattrocento anni “... e dopo questo...”, aveva aggiunto “se ne partiranno con grandi ricchezze”. (Genesi 15:14) Tutta la potenza dell’orgoglioso impero faraonico si era scatenato inutilmente per impedire l’adempimento di questa profezia. “Al termine dei 430 anni, proprio il giorno che finivano, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese dell’Egitto”. (Esodo 12:41) Nello stesso modo, in cielo, era stata fissata l’ora della venuta di Cristo. Quando il grande orologio segnò quell’ora, Gesù nacque a Betlemme. VC 33.3

Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò Suo Figlio. Il Signore aveva diretto la storia delle nazioni, il corso delle tendenze e degli influssi, finché il mondo non fu maturo per la venuta del Liberatore. I popoli erano uniti sotto un solo governo. Si parlava ampiamente una sola lingua, riconosciuta ovunque come lingua letteraria. Da tutti i paesi della diaspora, gli ebrei si riunivano a Gerusalemme per le feste annuali. Tornando nei luoghi di residenza, potevano diffondere la notizia della venuta del Messia. Pochi compresero la vera natura della missione di Cristo, mentre i più aspettavano un principe potente che avrebbe stabilito il suo trono in Israele e che sarebbe venuto come un liberatore dei popoli. DA, pp. 31-34. VC 33.4