«Lèvati, va’ a Ninive, la grande città e predica contro di lei, perché la loro malvagità è salita davanti a me». Giona 1:2 VC 171.1
Quando il popolo di Ninive si era umiliato davanti a Dio, e supplicò pietà, Egli udì il loro grido. Quando DIO vide ciò che facevano, e cioè che si convertivano dalla loro via malvagia, DIO si pentì del male che aveva detto di far loro e non lo fece. (3:10) VC 171.2
Quando Giona venne a sapere dell’intenzione di Dio di risparmiare la città perché nonostante la sua corruzione si era pentita, manifestando apertamente, vestendosi di sacco e cospargendosi il capo di cenere, invece di essere il primo a rallegrarsi di questo miracolo della grazia, si lasciò influenzare dall’idea che sarebbe stato considerato un falso profeta. Geloso della sua reputazione personale, perse di vista il valore infinitamente superiore degli abitanti di quella città. La compassione manifestata da Dio verso i niniviti pentiti dispiacque a Giona che ne fu irritato e pregò l’eterno dicendo: Signore, già prima di partire da casa, lo dicevo che sarebbe andata a finire così. Ecco perché ho cercato di fuggire. Lo sapevo che sei un Dio misericordioso e buono, molto paziente e benevolo, pronto a tornare sulle decisioni e a non punire. (4:2) Or dunque, o Eterno, ti prego, toglimi la vita, perché per me è meglio morire che vivere”. Ma l’Eterno gli disse: «Ti pare giusto adirarti così?». Allora Giona uscì dalla città e si mise a sedere a est della città; là si fece una capanna e vi sedette sotto, all’ombra, per poter vedere ciò che sarebbe successo alla città. Allora l’Eterno Dio preparò una pianta che crebbe al di sopra di Giona, per fare ombra al suo capo e liberarlo del suo male; e Giona provò una grandissima gioia per quella pianta. A questo punto il Signore diede a Giona una lezione pratica: ... mandò un verme a divorare le radici della pianta, che si seccò...quando il sole fu alto, Dio mandò un vento caldo dall’est. Il sole picchiava così forte sulla testa di Giona, che egli quasi svenne. A questo punto desiderò morire. Per me — disse è meglio morire che vivere. Poi, Dio parlò di nuovo al suo profeta: Ti sembra giusto prendertela così per una pianta? Sì — rispose Giona — perché non ne posso più. Ti inquieti tanto per una pianta che tu non hai curato né hai fatto crescere, e io non dovrei preoccuparmi di Ninive, la grande città, in cui vivono centoventimila persone e molti animali! Nella storia di Ninive c’è una lezione che si dovrebbe studiare attentamente... È necessario conoscere il dovere dei vostri simili che sono ignoranti e che vivono nel peccato e che hanno bisogno del vostro aiuto. Manuscript 164, 1897 VC 171.3