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Il Tempo Di Prove Per Giacobbe, 21 settembre Mar 272

Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu mai alcuno simile; sarà un tempo di angoscia per Giacobbe, ma egli ne sarà salvato. Geremia 30:7 Mar 272.1

Vidi i quattro angeli trattenere i quattro venti fino a quando l’opera di Gesù nel santuario non fosse terminata; in seguito sarebbero arrivate le sette ultime piaghe. Queste piaghe avrebbero scatenato la reazione degli empi nei confronti dei figli di Dio, che erano considerati responsabili del giudizio di Dio su di loro, infatti, essi credevano che se fossimo stati eliminati le piaghe sarebbero cessate. Allora fu emesso un decreto per uccidere i giusti che gridavano giorno e notte per ottenere la liberazione. Questo era il tempo dell’angoscia di Giacobbe. Tutti i giusti, implorarono il Signore e furono liberati dalla sua voce. EW 36,37 Mar 272.2

Mentre Satana spingeva Esau a marciare contro di lui e durante la lunga notte di lotta, Satana aveva cercato di infondere in lui un senso di colpa per scoraggiarlo e separarlo da Dio. Giacobbe, resosi conto che senza l’aiuto del cielo sarebbe morto, fu quasi colto dalla disperazione; ma poiché sinceramente pentito del suo grave peccato, si appellò alla misericordia divina. Non volendo rinunciare al suo obiettivo, si aggrappò all’angelo e gli presentò la sua richiesta con un’intensità e un fervore tali da riportare la vittoria. Come Satana spinse Esau a marciare contro Giacobbe, così nel tempo di distretta, egli istigherà gli uomini a distruggere il popolo di Dio e li accuserà come accusò Giacobbe. Egli considera gli uomini come suoi sudditi, ma il piccolo gruppo che osserva i comandamenti di Dio resiste alla sua supremazia. Mar 272.3

Se egli potesse eliminare queste persone dalla faccia della terra, il suo trionfo sarebbe completo. Ma egli vede che li angeli li proteggevano e ne deduce che i loro peccati siano stati perdonati, ma non sa che i loro casi sono stati decisi nel santuario celeste. Conoscendo bene i peccati nei quali li ha indotti a cadere, egli li presenterà a Dio esagerando i loro errori e concludendo che essi meritano, come lui, di essere esclusi dal cielo. Egli dichiara che il Signore, per giustizia, non può perdonare i loro peccati e nello stesso tempo di strugge lui con i suoi angeli. Li reclama come se gli appartenessero ed esige che gli siano consegnati per essere distrutti. Mentre Satana accusa i figli di Dio in base ai loro peccati, il Signore gli dà il permesso di sottoporli alla prova più severa. La loro fiducia in Dio, la loro fermezza e la loro fede saranno duramente tentate. Sono pienamente consapevoli della loro debolezza e della loro indegnità. Satana cerca di terrorizzarli con l’idea che il loro caso è disperato, che la macchia del loro peccato non potrà mai essere cancellata: cosi, egli spera di riuscire ad annientare la loro fede, di farli cedere alla tentazione e di allontanarli da Dio. GC 618, 619 Mar 272.4