La nostra cittadinanza, infatti, è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose. Filippesi 3:20,21 Mar 291.1
Cristo è asceso al cielo in forma umana. I discepoli lo hanno visto mentre la nuvola lo accoglieva. Quello stesso Gesù che aveva camminato, conversato, pregato con loro; che aveva spezzato il pane con loro; che era stato in barca con loro sul lago; che proprio quel giorno era salito con loro sul monte degli Ulivi: quello stesso Gesù era asceso per sedersi sul trono del Padre. Gli angeli avevano assicurato che colui che avevano visto salire in cielo, sarebbe ritornato nello stesso modo. DA 832 Mar 291.2
La gloria dell’umanità di Cristo non era apparsa quando era sulla terra... ma questa stessa gloria sarà rivelata quando Egli verrà dal cielo... è sarà rivestita di una gloria trionfante ed esaltante. IHP 358 Mar 291.3
Cristo verrà nella Sua gloria e nella gloria del Padre e nella gloria dei Suoi angeli. Miriadi e miriadi di angeli, figli di Dio, belli e trionfanti, splendenti di benevolenza e gloria, saranno al suo seguito. Al posto della corona di spine porterà una corona di gloria e indosserà vesti bianchissime di un tal candore che nessun lavandaio di panni sulla terra può dare. (Marco 9:3) Sulla Sua veste e sulla coscia porta scritto questo nome: Re dei re e Signore dei signori! (Apocalisse 19:16) HC 367 Mar 291.4
Tutti gli angeli lasceranno il cielo, mentre i giusti lo stanno aspettando con gli sguardi rivolti verso il cielo, come fecero gli uomini di galilea quando ascese dal monte degli Ulivi. Solo in quel momento, coloro che sono santi, che hanno seguito fedelmente il suo umile esempio, saranno rapiti in cielo e con gioia grideranno guardandolo: ‘Ecco, questo è il nostro Dio, lo abbiamo aspettato, e ci salverà’. E saranno salvati in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba, quel suono che sveglia i giusti che dormono e li richiama dalla polvere, rivestiti di immortalità gloriosa mentre gridano: Vittoria! Vittoria sulla morte e sulla tomba! EW 110 Mar 291.5