Per fede Enoc fu trasferito in cielo perché non vedesse la morte... perché Dio lo aveva trasferito; prima infatti di essere portato via, egli ricevette la testimonianza che era piaciuto a Dio. Ebrei 11:5 Mar 65.1
Viviamo in mezzo alla grande malvagità. E poiché l’iniquità è abbondante, l’amore di molti si sta raffreddando. Mar 65.2
Enoc camminò con Dio trecento anni prima della sua traslazione in cielo, e in quel tempo il mondo non era più vicino alla perfezione di un carattere cristiano di quanto non lo sia oggi. E come fece Enoc a camminare con Dio? Educò la mente e il cuore a sentire sempre la Sua presenza, e nei momenti di perplessità le sue preghiere salivano a Dio in cerca di protezione... Mar 65.3
Enoc ebbe le nostre stesse tentazioni. Era circondato da una società che non era più incline alla giustizia di quanto lo sia la nostra. L’atmosfera che respirava era macchiata di peccato e corruzione come la nostra, eppure visse una vita di santità. Non fu contaminato dai peccati predominanti della sua epoca, e dunque anche noi possiamo rimanere puri e incorrotti. 2T 121,122 Mar 65.4
Beati pure di cuore, perché essi vedranno Iddio. (Matteo 5:8) Per trecento anni Enoc aveva perseguito un ideale di integrità: per questo egli poté vivere in armonia con il suo Creatore. Per trecento anni aveva camminato con Dio aspirando a un legame sempre più stretto con il Padre. Infine, questo contatto divenne così intimo che il Signore lo prese con sé. Era giunto alla soglia dell’eternità: solo un passo lo separava dalla terra in cui regnava il bene. Le porte si aprirono ed egli continuò a camminare con Dio. Attraversò i cancelli della città santa: fu il primo umano a entrarvi... Mar 65.5
Dio ci chiama alla stessa comunione con Lui. La nostra santità del carattere deve essere come la sua affinché possiamo essere riscattati in mezzo agli uomini alla seconda venuta di Cristo. 8T 331 Mar 65.6