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Una Doppia Esperienza, 27 aprile Mar 125

La nostra comunione è col Padre e col suo Figlio, Gesù Cristo. 1 Giovanni 1:3 Mar 125.1

Nell’adempimento del nostro lavoro nulla è più necessario degli effetti della comunione con il Signore. Nella nostra vita quotidiana dovremmo dimostrare che sperimentiamo la pace divina. Questa pace del cuore si manifesta tramite il nostro comportamento. La comunione con Dio nobilita il carattere e la vita. Gli uomini riconosceranno, come fecero con i primi discepoli, che siamo stati con Gesù. Questo assicurerà una forza che niente altro può garantire. Dobbiamo vivere una duplice esperienza di vita: una vita di pensiero e di azione, di preghiera e di costante lavoro. MH51 Mar 125.2

Tutti i figli di Dio hanno bisogno di alcuni momenti tranquilli per stare in comunione con sé stessi, con la natura e con il Signore... Dobbiamo sentirlo mentre parla personalmente al nostro cuore. Quando abbiamo fatto tacere ogni altra voce e ci troviamo davanti a Lui nella tranquillità e nel silenzio, la voce di Dio diventa distinta. Egli chiede: Fermatevi e riconoscete che Io sono Dio. (Salmo 46:10) Questo è il modo più efficace per prepararsi prima di iniziare a lavorare per il Signore. In mezzo alla gente che ha fretta e fra le tensioni delle attività quotidiane, coloro che si ritemprano in questo modo saranno circondati da un’atmosfera di luce e pace. Riceveranno nuova forza fisica e spirituale. La loro vita emanerà una specie di profumo e manifesterà una potenza divina che raggiungerà il cuore degli uomini... MH 58 Mar 125.3

Molti, perfino nei momenti di devozione, non riescono a ricevere le benedizioni che derivano dalla vera comunione con Dio perché troppo precipitosi. Oltrepassano rapidamente il cerchio dell’amorevole presenza di Cristo limitandosi a soffermarsi solo un istante nel recinto, senza aspettare di ricevere consiglio. Essi non hanno il tempo di rimanere con il divino Maestro. E con i pesi che già li opprimevano, ritornano al loro lavoro. Questi operai non potranno giungere al successo fino a che non avranno imparato il segreto della forza. Devono concedersi il tempo di pensare, di pregare e di aspettare da Dio il rinnovamento delle facoltà fisiche, mentali e spirituali. Essi hanno bisogno dell’influsso nobilitante del Suo Spirito. Ricevendolo si sentiranno animati da nuova vita: l’organismo stanco, il cervello affaticato saranno rinvigoriti e il cuore affannato sarà illuminato. Ed 260,26 Mar 125.4