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Una benevolenza vivente, 5 giugno VAF 163

In ogni cosa vi ho mostrato che affaticandosi in questo modo ci conviene sostenere gli infermi e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse: “C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere!” Atti 20:35 VAF 163.1

Dovremmo considerarci come amministratori della proprietà del Signore e ritenere Dio come il proprietario supremo, al quale dobbiamo rendere tutto ciò che è Suo quando lo richiederà ... i servi di Dio dovrebbero fare ogni giorno la Sua volontà mediante le buone opere e offerte. 4T 480, 481 VAF 163.2

L’eredità di coloro che muoiano, sono una miserabile sostituto della benevolenza vivente. Ibid. 481 Le ricchezze accumulate non sono solo inutili, ma possono diventare una maledizione, un’insidia per l’anima che distoglie dai tesori celesti. Nel giorno del giudizio potrebbero anche diventare motivo di condanna contro colui che, pur possedendo talenti, non li ha sviluppati o ha trascurato le occasioni che gli sono presentate davanti... Chi comprende che il denaro è un dono di Dio, lo utilizzerà con parsimonia e sentirà il desiderio di risparmiarlo per condividerlo con chi ne ha bisogno. COL 352 È assolutamente follia organizzare la vita futura fino all’ultimo giorno su questa terra. È anche un grande errore rimandare di rispondere alla chiamata del Signore riguardo alla Sua opera che riguarda il nostro prossimo. Coloro cui affidiamo i nostri talenti e i nostri mezzi, non sempre sono persone affidabili come lo siete voi. In questo campo, i ricchi spesso corrono rischi. Coloro che aspettano fino al giorno della morte di dare disposizioni sulle loro proprietà, le consegnano alla morte piuttosto che a Dio. In tal modo molti agiscono direttamente in contrasto con il piano di Dio chiaramente esposto nella Sua Parola. Se vogliono fare del bene, devono cogliere i momenti d’oro presenti e lavorare con tutte le loro forze, come se temessero di perdere l’occasione favorevole... tutti dobbiamo essere ricchi di buone opere in questa vita se vogliamo assicurarci un’esistenza immortale. Quando il giudizio avrà luogo e i libri saranno aperti, ogni uomo sarà ricompensato secondo le sue opere. 4T 480, 481 VAF 163.3