Mi facciano un santuario, perché io abiti in mezzo a loro. Esodo 25:8 VAF 193.1
Mosè ricevette questa promessa: “E dimorerò in mezzo ai figli d’Israele e sarò il loro Dio....e la tenda sarà sacrificata dalla mia gloria”, Esodo 29:45,43 PP 314 VAF 193.2
Per la costruzione del santuario come dimora di Dio, a Mosè fu indicato di fare tutte le cose sul modello di quelli celesti. Per questo motivo Dio lo chiamò sul monte e gli rivelò le cose del cielo. Il santuario fu costruito secondo questo progetto... VAF 193.3
Il modello fu da lui mostrato sul monte Sinai, quando diede la legge è passò davanti a Mosè... VAF 193.4
Gli israeliti, da soli, non erano capaci di raggiungere questo ideale, e la grande rivelazione del Sinai poteva solo rendere chiare le loro necessità e la loro impotenza. Doveva essere insegnata un’altra lezione: il tabernacolo, con il suo servizio basato sul sacrificio, mostrava loro il perdono dei peccati e la capacità, nel Salvatore, di ubbidire e vivere. VAF 193.5
Nel Cristo doveva trovare adempimento il proposito di cui il tabernacolo era il simbolo. Di quel glorioso edificio, le pareti coperte d’oro scintillante riflettevano i colori delle tende inghirlandate con disegni di cherubini; il profumo dell’incenso si diffondeva ovunque; i sacerdoti, vestiti di bianco candido, servivano il Signore; nel profondo mistero del luogo più interno, al di sopra del propiziatorio, fra gli angeli che chiavano la fronte in segno di adorazione, si trovava la gloria del Santissimo. Dio voleva che in ogni cosa il popolo leggesse qual era il suo piano per l’animo umano. Era lo stesso piano che, molti secoli dopo, l’apostolo Paolo avrebbe indicato, ispirato dallo Spirito Santo: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi”. 1 Corinzi 3:16,17 Ed 35,36 VAF 193.6