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Il Creatore incarnate, 11 febbraio VAF 48

E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria. 1 Timoteo 3:16 VAF 48.1

L’incarnazione di Cristo è il più grande mistero di tutti i misteri. 6BC 1082 VAF 48.2

Cristo era tutt’uno con il Padre, tuttavia... Egli era disposto a rinunciare della Sua stessa posizione uguale a Dio. ST July 4, 1895 VAF 48.3

Affinché Egli possa realizzare il Suo proposito d’amore per la razza umana decaduta, divenne le ossa delle nostre ossa e la carne della nostra carne. Ibid. Sept. 24, 1902 VAF 48.4

Quanto immenso è il contrasto tra Cristo nella Sua divinità e il bambino indifeso nella mangiatoia di Betlemme. Come possiamo comprendere la distanza tra il Dio potente e il bambino indifeso. Eppure il Creatore dei mondi, Colui nel quale dimora la pienezza della divinità corporalmente, si manifestò nel bambino indifeso della mangiatoia. Egli è superiore a tutti gli angeli, uguale al Padre in dignità e gloria, era rivestito di umanità. La divinità e l’umanità si combinarono misteriosamente, Dio e l’uomo divennero Uno. 5BC 1130 VAF 48.5

Prendere la natura umana, anche quella di Adamo che viveva nell’Eden in uno stato di innocenza, rappresentava per il Figlio di Dio l’estrema umiliazione. Eppure Gesù l’accettò, indebolita da quattromila anni di peccato. Come ogni discendente di Adamo egli accettò le conseguenze dell’ereditarietà, che possiamo scorgere nella vita dei suoi antenati terreni. Così egli venne a condividere i nostri dolori e le nostre tentazioni e a darci l’esempio di una vita immune dal peccato. DA 49 VAF 48.6

Coloro che sostengono che non è stato possibile per Cristo peccare, non possono credere che Egli abbia preso veramente su di Sé la natura umana. Non è vero forse che Cristo fu realmente tentato e non solo da Satana nel deserto, ma per tutta la Sua vita, dall’infanzia all’età adulta? 7BC 929 VAF 48.7

Il nostro Salvatore ha rivestito l’umanità con tutti i suoi limiti. È diventato uomo con il rischio di essere sopraffatto dalla tentazione. Noi non dobbiamo affrontare nulla che Egli non abbia affrontato. DA 117 VAF 48.8