Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra, perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell'uomo interiore. Efesini 3:14,15 CIF 261.1
La forza spirituale di cui parliamo è qualcosa che ognuno di noi può ottenere; ma come possiamo ottenerla? Forse quando ci troviamo nell’oscurità, ci sentiamo deboli e scoraggiati, pensiamo che Dio non ci ami. Se è così, non dobbiamo lasciare il posto ai sentimenti; il sentimento non ha nulla a che fare con la questione. Mentre leggiamo le parole di Gesù Cristo, dobbiamo prenderle sul serio, così come sono state scritte. Leggiamo cosa ci scrive il Salvatore: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono a un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia. Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa, però non crollò, perché era fondata sopra la roccia”. Matteo 4:24-27 È nostro privilegio costruire sulla Roccia eterna, perché così facendo non disonoreremo Dio, e le nostre parole e le nostre azioni non si disperderanno lontano da Cristo... Quando accettiamo la misericordia di Dio e la Sua Parola nonostante le interferenze del nemico, dobbiamo invocare l’aiuto di Gesù, rivendicare le sue promesse e ricordarci di ciò che Egli ha fatto per noi. L’apostolo continua: “Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quali sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza, e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio”. Efesini 3:17-19 CIF 261.2
Mentre questa pienezza divina è stata posta alla nostra portata, dobbiamo essere eternamente grati. Ci siamo abituati a pensare che sia sufficiente avere una conoscenza della verità senza il suo potere santificante. Solo un piccolo sorso alla fontana può già dissetare la nostra sete, e non abbiamo più bisogno di ritornare a essa a bere. Questo non è secondo il pensiero di Dio. Le nostre anime dovrebbero essere continuamente dissetate con l’acqua viva. Il nostro cuore dovrebbe desiderare continuamente la comunione con Lui. Solo allora la nostra fame di giustizia e della Sua grazia potrà essere appagata. Enoc “camminava con Dio”, ma come ha ottenuta questa dolce intimità? Perché era continuamente alla Sua presenza. Le sue meditazioni riguardavano la Sua bontà, la Sua perfezione, e la bellezza del carattere divino. E mentre era così concentrato su Cristo, vide la gloriosa immagine del suo Signore. Se guardiamo a Gesù nello stesso modo, possiamo essere cambiati a sua immagine. The Signs of the Times, August 18, 1887 CIF 261.3