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La Verità conquisterà molti, 13 ottobre CIF 296

Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe di questo mondo e non ha nulla in me. Giovanni 14:30 CIF 296.1

Come Redentore del mondo Gesù, apparentemente, ebbe solo insuccessi. Egli trasmetteva al mondo il messaggio della misericordia e sembrava che la sua opera di soccorso e salvezza procedesse con grande lentezza. CIF 296.2

Gli influssi satanici agivano costantemente contro di lui, ma Gesù non si scoraggiò e poté ripetere con il profeta Isaia: “Invano ho faticato, inutilmente, per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso l’Eterno, e la mia ricompensa è presso all’Iddio mio”. A Gesù è stata fatta questa promessa: “Così parla l’Eterno, il redentore, il Santo d’Israele, a colui ch’è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione... farò di te l’alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate, per dire ai prigioni: Uscite! e a quelli che sono nelle tenebre: Mostratevi! Essi pasceranno lungo le vie, e troveranno il loro pascolo su tutte le alture; non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché Colui che ha pietà di loro li guiderà, e li menerà alle sorgenti d’acqua”. Isaia 49:4, 7-10. CIF 296.3

Gesù confidava in queste promesse e non concedette nulla a Satana. Negli ultimi momenti della sua umiliazione, quando il dolore più profondo gravava sul suo animo, disse ai discepoli: “Viene il principe di questo mondo. Ed esso non ha nulla in me”. Giovanni 14:30. “Il principe di questo mondo è stato giudicato”. Giovanni 16:11. “Ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo”. Giovanni 12:31. CIF 296.4

In un’ottica profetica Gesù tracciò le scene dell’ultimo grande conflitto. Sapeva che quando avrebbe esclamato: “È compiuto!”, il cielo intero avrebbe esultato. Udiva già le esclamazioni di vittoria del cielo trionfante. Sapeva che ben presto sarebbero risuonati i rintocchi funebri del regno di Satana e che il nome del Cristo sarebbe riecheggiato, di mondo in mondo, in tutto l’universo. Gesù si rallegrava di poter fare per i suoi discepoli più di quello che essi fossero capaci di chiedere o pensare. Parlò con sicurezza perché sapeva che un piano era stato predisposto prima della creazione del mondo; sapeva che la verità, mediante la potenza dello Spirito Santo, sarebbe prevalsa sul male e che l’emblema del suo sacrificio avrebbe sventolato vittorioso davanti ai suoi discepoli; sapeva che la loro vita sarebbe stata simile alla sua: una successione ininterrotta di vittorie, non pienamente visibili in terra, ma riconosciute come tali in cielo. DA 678,679 CIF 296.5