Che cosa sta scritto nella legge? Come leggi? Luca 10:26 CIF 88.1
Il Signore fece di ogni guarigione un’occasione per imprimere i principi divini nello spirito e nella mente. Questo era l’obiettivo della sua missione. Egli offriva benedizioni terrene per disporre il cuore delle persone a ricevere il messaggio del Vangelo della sua grazia. Il Cristo avrebbe potuto occupare la cattedra più importante tra i professori della nazione ebraica, ma preferì annunciare il Vangelo ai poveri. Egli andava ovunque, dalle vie principali alle strade più nascoste, per offrire a tutti la possibilità di ascoltare parole di verità. Vicino al mare, sui monti, per le vie della città, nella sinagoga, si sentiva la sua voce che spiegava le Scritture. Spesso insegnava nel cortile esterno del tempio. In questo modo i Gentili potevano ascoltare i suoi insegnamenti. Gli insegnamenti del Cristo erano così diversi dalle spiegazioni presentate dagli scribi e dai farisei sulle Scritture che attiravano l’attenzione della gente. I rabbini si basavano sulla tradizione, le teorie e i ragionamenti umani. Spesso ciò che gli uomini avevano insegnato e scritto sulle Scritture andava a sostituire le Scritture stesse. Gli insegnamenti del Cristo traevano spunto dalla Parola di Dio. Egli rispondeva alle domande con un semplice: “Sta scritto”, “Cosa dicono le Scritture?”, “Come leggi?” In ogni occasione egli presentava la Parola, sia che l’interessato fosse un amico sia che si trattasse di un avversario. Proclamava il messaggio del Vangelo con chiarezza e potenza. Le sue parole illuminavano come raggi di luce gli insegnamenti dei patriarchi e dei profeti e gli uomini venivano in contatto con le Scritture come se stessero ricevendo una nuova rivelazione. Mai prima di allora i suoi uditori avevano colto nella Parola di Dio una tale profondità di significato. Non ci fu mai un altro predicatore come il Cristo. Egli era il Re del cielo, ma decise di umiliare se stesso fino a diventare come noi, per incontrare gli uomini là dove si trovavano. Il Cristo, il Messaggero del patto, portò la notizia della salvezza a tutti, ricchi e poveri, liberi e schiavi. La sua fama di Grande Medico si sparse per tutta la Palestina. I malati si facevano trovare lungo le strade che avrebbe percorso, per poter chiedergli aiuto. Venivano anche persone desiderose di ascoltare le sue parole e sperimentare il tocco guaritore delle sue mani. Così il Re di gloria, negli umili panni di un uomo, andava di città in città, di villaggio in villaggio, predicando il messaggio del Vangelo e guarendo i malati. Egli partecipava alle grandi feste nazionali che si svolgevano ogni anno. Alle folle attratte da queste cerimonie, organizzate all’insegna dell’apparenza, egli parlava di argomenti sacri, prospettando loro l’eternità. Offriva a tutti i tesori della sua saggezza. Parlava un linguaggio così semplice che non potevano fraintenderlo. Con il suo approccio particolare aiutava tutti coloro che soffrivano ed erano tristi. Con modi gentili e affettuosi soccorreva i peccatori malati, assicurando loro guarigione e forza. GW 43-45 CIF 88.2