E, mentre ogni sacerdote è in piedi ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte i medesimi sacrifici, che non possono mai togliere i peccati, egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio. Ebrei 10:11,12 CIF 22.1
All’epoca dei patriarchi i sacrifici di espiazione erano destinati a ricordare costantemente la venuta del Salvatore. La stessa cosa si era verificata con il rituale dei servizi del santuario nel corso della storia d’Israele. Tramite il tabernacolo prima e il tempo dopo, venivano insegnate al popolo ogni giorno, per mezzo di tipi e di ombre, le grandi verità relative all’avvento di Cristo come Redentore, Sacerdote e Re. Una volta all’anno venivano ricordati agli israeliti gli eventi conclusivi del grande conflitto fra Cristo e Satana, la purificazione finale dell’universo liberato finalmente dalla presenza del peccato e dei peccatori. I sacrifici e le offerte del rituale mosaico si riferivano a un servizio migliore, quello celeste. Il santuario terrestre era “una figura per il tempo presente” nel quale venivano offerti doni e sacrifici. Il luogo santo e quello santissimo erano una raffigurazione del santuario del cielo, perché Cristo, il nostro grande Sommo Sacerdote, è oggi “...entrato in una tenda più grande e perfetta non costruita dagli uomini e non di questo mondo”. Ebrei 9:11. Fin dal giorno in cui il Signore, in Eden, disse al serpente: “Metterò inimicizia fra te e la donna, fra la tua e la sua discendenza”, Satana ha saputo che non avrebbe mai potuto esercitare un dominio assoluto sugli abitanti di questo mondo. Quando Adamo e i suoi figli cominciarono a offrire i sacrifici cerimoniali ordinati da Dio, come tipi del futuro Redentore, Satana vide in essi un simbolo della comunione fra il cielo e la terra. Durante i lunghi secoli che seguirono ha cercato costantemente di interrompere questa comunione. Si è accanito continuamente per mettere Dio sotto una falsa luce e per alterare il valore dei riti che annunciavano la venuta del Salvatore e ha trionfato sulla maggior parte dei membri della famiglia umana. Mentre il Signore insegnava agli uomini che grazie al suo amore possiamo essere riconciliati con lui, il grande nemico dell’umanità ha cercato di presentare Dio come un essere che si compiace della distruzione degli esseri umani. Così il significato dei sacrifici e delle disposizioni destinati a rivelare l’amore divino è stato falsato. Erano diventati dei sistemi tramite i quali si cercava semplicemente di placare l’ira di un Dio offeso. PK 684—686 CIF 22.2
Ognuno dei suoi atti, delle sue parole, dei suoi miracoli dovevano far conoscere all’umanità perduta l’amore infinito di Dio. Così, per mezzo dei patriarchi e dei profeti come pure mediante tipi e simboli, Dio parlò al mondo della venuta di un Liberatore. Ibid. 696,697 CIF 22.3