... su cui tutto l’edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore, nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito. Efesini 2:21, 22 LC 292.1
La chiesa vivente di Dio è la Sua abitazione attraverso lo Spirito. Attraverso di essa l’uomo può diventare individualmente un tempio ben costruito per mezzo della presenza dello Spirito Santo, in cui il Signore Gesù Cristo possa dimorare, nobilitando e santificando la sua natura umana con l’aiuto dei Suoi attributi divini. MS 193, 1898 LC 292.2
La chiesa di Cristo deve essere nel mondo ma non del modo. Nell’unirsi ad essa per l’adorazione, Dio desidera che si formi una sola famiglia cristiana. Così facendo Dio può formare i credenti attraverso la Sua Parola in un solo corpo, affinché la loro influenza possa essere una benedizione l’uno per l’altro e per il mondo. Ogni membro convertito rivela una trasformazione del carattere, ed è rafforzato e sostenuto dal coraggio e dalla fede. Il santo più debole, se crede in Cristo, è un membro del corpo di Cristo; e se vive in umile dipendenza da Dio, diventerà forte, perché ha diritto a tutti i privilegi di un figlio di Dio. MS 157, 1899 LC 292.3
La chiesa è l’oggetto dell’amore e della cura più tenera di Dio. Se i membri lo permettono, Egli rivelerà il Suo carattere attraverso di loro. Lui disse: Voi siete la luce del mondo (Matteo 5:14). Coloro che camminano con Cristo e parlano con Lui, praticano la sua mansuetudine. Nella loro vita, la tolleranza, la mansuetudine e l’autocontrollo sono uniti al santo fervore e alla diligenza. Man mano che avanzano verso il cielo, gli spigoli taglienti del carattere sono cancellati, e subentra la pietà. Il santo Spirito pieno di grazia e di potenza, opererà nella mente e nel cuore. MS 63, 1901 LC 292.4
Cristo ha fatto il possibile affinché la Sua chiesa fosse un corpo trasformato, illuminato dalla luce celeste e rivestito della gloria dell’Emanuele. Egli desidera che ogni cristiano viva in un’atmosfera spirituale di luce e di pace, che le nostre vite rivelino la Sua gioia. Non vi sono limiti per colui che avendo messo da parte il proprio Io, lascia che lo Spirito Santo agisca nel suo cuore e consacra a Dio tutta la sua vita. RH April 30, 1908 LC 292.5