Chi non ti temerà, o Signore e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei Santo; certo tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi sono stati manifestati».Apocalisse 15:4 LC 297.1
Cristo vuole farci comprendere che ce reciprocità di interessi. Un divino Salvatore mori per tutti, affinché tutti potessero trovare in Lui la loro fonte divina. In Cristo siamo uno. Con l’espressione di un solo nome “Padre nostro”, siamo portati allo stesso grado, e diventiamo membri della famiglia reale, figli del Re celeste. I Suoi principi di Verità legano il cuore al cuore, sia che siamo ricchi o poveri, alti o bassi. Quando lo Spirito Santo inonda le menti umane, tutte le lamentele e le accuse meschine che sono tra gli uomini, spariscono. I raggi luminosi del Sole di Giustizia brilleranno nelle camere della mente e del cuore. Nel nostro culto a Dio non deve esistere alcuna distinzione tra ricchi e poveri, bianchi e neri. Si deve eliminare ogni pregiudizio. Quando ci avviciniamo a Dio, dobbiamo farlo in modo di essere tutti fratelli. Noi siamo pellegrini e stranieri, e siamo in viaggio verso una terra migliore, cioè, la patria celeste. Lì non ci sarà orgoglio, né accuse, né vane illusioni. Si toglierà ogni maschera e “ci vedremo così come siamo”. RH Oct. 24, 1899 LC 297.2
Il nostro santuario di culto può essere molto umile, ma non è meno riconosciuto da Dio. Se adoriamo in spirito, verità e bellezza della santità, diventerà per noi la vera porta del paradiso. Come vengono ripetute le lezioni delle meravigliose opere di Dio, così sarà espressa la nostra gratitudine mediante preghiere e canti; allora gli angeli si uniranno a noi in lode e ringraziamento a Dio. Se si eviteranno mormorii e denunce, Satana perderà il suo potere. Dio ci spiega che noi dovremmo riunirci nella sua casa per coltivare le caratteristiche del perfetto amore. In questo modo gli abitanti della terra saranno pronti per le dimore che Cristo è andato a preparare per tutti quelli che lo amano. Essi si riuniranno di sabato in sabato e di novilunio in novilunio per cantare gli inni più eccelsi, lodando e ringraziando Colui che siede sul trono e l’Agnello, di eternità in eternità. RH Oct. 24,1899 LC 297.3