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“Il modo di Dio di amare”, 23 febbraio CMS 61

“Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui”. 1 Giovanni 3:1 CMS 61.1

“... ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome”. Giovanni 1:12 “Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: «Abba, Padre”. Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati. Io ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da eguagliarsi alla gloria che sarà manifestata in noi”. Romani 8:1-18 CMS 61.2

Giovanni non riesce a trovare parole adeguate con cui descrivere l’incredibile amore di Dio verso l’uomo peccatore, ma invita tutti a vedere quest’amore che è rivelato nel dono del Suo Figlio Unigenito. Attraverso il perfetto sacrificio fatto per la razza umana colpevole, coloro che credono in Cristo... possono essere salvati dalla rovina eterna. Cristo era uno con il Padre, eppure quando il peccato è entrato nel nostro mondo attraverso la trasgressione di Adamo, fu disposto ad abbandonare la celeste dimora per avvicinarsi all’umanità. Affrontò le offese, le beffe, la sofferenza, il dolore e infine anche la morte al fine di onorare l’immutabile legge di Dio e per salvare il trasgressore dalla morte eterna. Questa fu l’opera che il Padre gli chiese di fare e quelli che accettano Cristo, affidandosi ai Suoi meriti, sono diventati figli e figlie adottivi di Dio — sono eredi e coeredi di Gesù Cristo... Che nessuno pensi che sia una condiscendenza accettare Cristo per ogni uomo, per quanto possa essere talentuoso, dotto od onorato. Ogni essere umano dovrebbe guardare al cielo con riverenza e gratitudine ed esclamare con stupore: “Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio”. The Youth’s Instructor, September 27, 1894. CMS 61.3