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Deborah E Barak, 7 settembre RPD 264

In quel giorno Debora cantò questo cantico con Barack, figlio di Abinoam, dicendo: «Poiché i capi hanno preso il comando in Israele, poiché il popolo si è offerto spontaneamente, benedite l’Eterno! Giudici 5:1,2 RPD 264.1

Gli israeliti, essendosi separati da Dio a causa dell’idolatria, furono crudelmente oppressi dai nemici. Le proprietà e persino la vita delle persone erano in costante pericolo. Così i villaggi e le abitazioni solitarie erano abbandonati, e la popolazione si riuniva in città fortificate. Le strade principali erano vuote e la gente si spostava da un luogo all’altro su strade secondarie. Dove attingevano l’acqua, molti furono assaliti e persino uccisi e in aggiunta alla loro angoscia, gli israeliti erano disarmati. Non si vedeva neppure uno scudo o una lancia fra quarantamila uomini d’Israele. Per vent’anni i figli d’Israele gemettero sotto il giogo dell’oppressore; poi si volsero dalla loro idolatria e con umiliazione e pentimento gridarono al Signore per la liberazione. E non gridarono invano. RPD 264.2

A quel tempo in Israele viveva una donna illustre per la sua pietà, e il Signore la scelse per liberare il popolo. Il suo nome era Debora. Era conosciuta come profetessa e in assenza di magistrati ordinari, la gente si rivolgeva a lei per ottenere consiglio e giustizia. Il Signore le comunicò il Suo proposito di distruggere i nemici di Israele, e ordinò di mandare a cercare un uomo di nome Barak per fargli conoscere le istruzioni che aveva ricevuto da Dio. E quando l’uomo arrivò, Debora le chiese di riunire diecimila uomini delle tribù di Neftali e Zabulon per dichiarare guerra agli eserciti del re Iabin. RPD 264.3

Debora celebrò il trionfo di Israele con un cantico sublime e appassionato. Ella attribuì a Dio tutta la gloria della loro liberazione, e ordinò al popolo di lodarlo per le sue meravigliose opere. Signs of the Times, June 16, 1881 RPD 264.4