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La Volontà Arresa, 16 ottobre RPD 304

Poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito. Filippesi 2:13 RPD 304.1

Gesù ha promesso alla chiesa il dono dello Spirito Santo. La sua promessa non riguarda solo i primi discepoli, ma anche noi. Ma, come tutte le promesse, essa è legata a una condizione. Molti credono nella promessa del Signore, ne chiedono l’adempimento, parlano del Cristo e dello Spirito Santo, ma non ricevono nulla. Ciò dipende dal fatto che non permettono che la loro vita sia guidata e controllata dalla potenza divina. RPD 304.2

Noi non possiamo servirci dello Spirito Santo; è lo Spirito che deve servirsi di noi. Grazie a lui Dio opera nel suo popolo. “Poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza”. Filippesi 2:13. Ma molti, invece di sottomettersi, vogliono guidare la propria vita e quindi non ricevono il dono divino. Lo Spirito viene concesso solo a coloro che con umiltà si sottomettono al Signore, che si lasciano guidare da Lui e cercano la sua grazia. RPD 304.3

Quando lo Spirito di Dio prende possesso di un cuore, trasforma la vita. Non ci si sofferma sui pensieri peccaminosi e si evitano le cattive azioni; l’amore, l’umiltà e la pace sostituiscono la collera, l’invidia e la discordia. La gioia scaccia la tristezza e il volto si illumina di una luce divina. Nessuno vede la mano che solleva il fardello; nessuno contempla la luce che scende dal cielo. La benedizione si ottiene quando l’anima si consacra a Dio con fede. Allora una potenza invisibile a occhio umano crea un nuovo essere all’immagine di Dio. RPD 304.4

Lo Spirito è il respiro dell’anima. Il soffio dello Spirito è il soffio che proviene dalla vita di Cristo. Lo Spirito infonde in chi lo riceve gli attributi del Maestro. RH, Nov. 19, 1908 RPD 304.5