Così lapidarono Stefano, che invocava Gesù e diceva: «Signor Gesù, ricevi il mio spirito». Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E, detto questo, si addormentò. Atti 7:59,60 MVO 71.1
Stefano uomo amato da Dio, partecipava all’opera per guadagnare le anime a Cristo, eppure perse la vita perché diede una trionfale testimonianza del Salvatore crocifisso e risuscitato…. L’odio che i nemici della Verità avevano mostrato per il Figlio di Dio, ora si riversava sui suoi seguaci... Non potevano sopportare che si parlasse di Colui che avevano crocefisso, e del fatto che Stefano desse una testimonianza così eclatante, li riempì di furore… Le autorità, nel vedere la luce sul volto di Stefano ebbero la prova che Dio era con lui. Eppure disprezzarono questa prova. Ascoltando la verità pronunciata dall’apostolo, avrebbero potuto pentirsi, ma si rifiutarono. MS 11, 1900 MVO 71.2
Quando Stefano fu chiamato a soffrire per amore di Dio, non vacillò. Lesse il suo destino nei volti crudeli dei suoi persecutori e non esitò a dare loro l’ultimo messaggio. Alzò lo sguardo e disse: “Io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio”. Atti 7:56 Tutto il cielo era interessato a quel caso. Gesù si alzò dal trono di suo Padre e si inchinò verso il mondo, contemplando il volto del suo servo, illuminò il suo volto con i raggi della sua gloria; gli uomini erano attoniti quando videro il volto di Stefano illuminato come se fosse stato il volto di un angelo. La gloria di Dio brillò su di lui e mentre contemplava il volto del suo Signore, i nemici di Cristo lo lapidarono a morte. E’ ragionevole pensare che si tratti di una morte orribile? Ma la paura della morte scomparve e il suo ultimo respiro fu speso per chiedere al Signore di perdonare i suoi persecutori. Gesù ci ha reso la via il più facile possibile e vuole che seguiamo le sue orme, perché se lo facciamo, saremo partecipi con Cristo della sua gloria. RH, April 29, 1890 MVO 71.3