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Capitolo 4:6 CBVT7A 136

Dio istruì Deborah affinché chiamasse Bara CBVT7A 136.2

Il Signore comunicò a Deborah il suo proposito di distruggere i nemici d’Israele, e gli ordinò di cercare un uomo chiamato Barak della tribù Neftali, per fargli conoscere le istruzioni che lei aveva ricevuto. Mandò a chiamare Barak e gli ordinò di riunire diecimila uomini delle tribù di Zabulon e di Neftali, per far guerra contro gli eserciti del re Jabin. (ST June 16, 1881) CBVT7A 136.3

8, 9 - Barak non aveva fiducia in Israele CBVT7A 136.4

Barak sapeva che gli ebrei erano dispersi, sfiduciati e disarmati, e conosceva anche la forza e l’abilità dei loro nemici. Nonostante fosse stato designato dal Signore stesso come eletto per liberare Israele, e avesse ricevuto l’assicurazione che Dio sarebbe rimasto accanto a lui nella sconfitta dei suoi nemici, Barak era ancora diffidente. Accettò il messaggio di Deborah come ordine di Dio, ma aveva poca fiducia in Israele e temeva che non avrebbe ubbidito alla sua chiamata. Non voleva impegnarsi in un’impresa così dubbia a meno che Deborah non lo avrebbe accompagnato per sostenerlo nei suoi sforzi, con il suo influsso e il suo consiglio. (ST June 16, 188l) CBVT7A 136.5

12 — 14 Gli Israeliti scarsamente equipaggiati si dirigono verso il Monte Tabor CBVT7A 136.6

Barak radunò un esercito di 10'000 uomini, e marciò verso il monte Tabor come il Signore aveva ordinato. Immediatamente anche Sisera riunì un immenso e ben equipaggiato esercito, sperando di circondare gli Ebrei per farne una facile preda. Gli Israeliti erano scarsamente preparati per uno scontro e guardavano con terrore il vasto esercito nemico sparso nella pianura sottostante la montagna, fornito di potenti strumenti di guerra e di terribili carri di ferro costruiti per distruggere. Larghe falci come coltelli affilati, erano fissati alle assi in modo che quando i carri entravano tra le file del nemico potessero falciarli come si falcia il grano. (ST June 16, 1881) CBVT7A 137.1

17 — 22 La morte di Sisera per mano di Jael CBVT7A 137.2

Jael, in un primo momento ignorò chi fosse il suo ospite, e decise di nasconderlo, ma non appena scoprì che egli era Sisera, il nemico di Dio e del Suo popolo, il suo intento cambiò. Mentre Sisera dormiva, Jael vinse la sua ripugnanza davanti a un tale atto e uccise il nemico conficcando nella sua testa un chiodo inchiodandolo a terra. Quando Barak che era alla ricerca di Sisera passò di lì, Jael uscì ad incontrarlo e gli disse: “ vieni e ti mostrerò l’uomo che cerchi. Ed egli entrò da lei, ed ecco Sisera era morto, col piuolo nella tempia” — ucciso per mano della donna. (ST June 16, 1881). CBVT7A 137.3