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Capitolo 24:10-16 CBVT7A 245

Gli Israeliti si dimostrano inaffidabili CBVT7A 245.3

Nabucodonosor deportò a Babilonia quanti erano scampati alla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all'avvento del regno di Persia. (2 Cronache 36:20) CBVT7A 245.4

I figli d’Israele furono deportati in cattività a Babilonia, perché si erano allontanati da Dio, e smisero di ubbidire ai princìpi che Dio aveva dato loro affinché si separassero dai metodi e dalle pratiche delle nazioni che disonoravano Dio. Il Signore non poteva più dare loro né la prosperità, né compiere il suo patto con loro mentre tradivano i princìpi che Lui gli aveva dato affinché fossero gelosamente custoditi. Con il loro spirito e le loro azioni, rappresentarono male il carattere di Dio, e Lui permise che fossero deportati. A causa della loro separazione da Dio, Lui li umiliò. Li lasciò seguire le loro vie e l’innocente soffrì colcolpevole. CBVT7A 245.5

Il popolo prescelto da Dio si dimostrò indegno di fiducia, dimostrò di essere egoista, calcolatore e vile. Tuttavia, tra i figli d’Israele vi erano dei degni cittadini cristiani, talmente leali ai princìpi come il ferro, e Dio si compiacque grandemente in questi fedeli. Queste persone non si lasciarono corrompere dall’egoismo, non si lasciarono deviare da pratiche erronee, erano uomini disposti ad onorare Dio a costo di perdere tutto. Dovettero soffrire coi colpevoli, ma grazie alla provvidenza di Dio, la loro prigionia a Babilonia fu il mezzo per far risaltare il loro esempio di integrità immacolata, scintillante di splendore celeste. (RH May, 1899) CBVT7A 246.1

17-20 - Sedekia rifiuta la protezione di Dio - (2 Re 25:7, 2 Cronache 36:11 - 13; Geremia 27:12 - 22; 39:4 - 7) CBVT7A 246.2

Sedekia fu istruito fedelmente dal profeta Geremia, affinché potesse essere preservato dalle calamità che sicuramente sarebbero sopravvenute se egli non cambiava la sua condotta e servisse degnamente il Signore. Poiché mediante l’ubbidienza non si pose sotto la protezione di Dio, le calamità sopraggiunsero su di lui. Dopo che fu accecato venne condotto in catene a Babilonia. Questo triste e tremendo avvertimento è per quelli che induriscono il loro cuore quando sono rimproverati, non si umiliano e non si pentono affinché Dio possa salvarli. (Letter 281, 1905). CBVT7A 246.3