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Capitolo 22:3,4; 3, 26-28 7ACB 197

Vedi commento di EGW al cap. 1 Corinzi 2:1-5 7ACB 197.1

Vedi commento di EGW al cap. 2l:39 7ACB 197.2

4 - Vedi commento di EGW al cap. 9:1, 2 7ACB 197.3

5-16 — Paolo non i dimenticò mai la sua miracolosa conversione — (Cap. 26:9-16) 7ACB 197.4

L’apostolo non avrebbe mai potuto dimenticare la sua conversione da persecutore dei cristiani, per diventare anche lui un credente. Quale enorme impatto ebbe la sua conversione nella vita dei cristiani dopo la sua morte! Quale incoraggiamento fu per coloro che lavoravano per la causa di Cristo, egli che era stato disprezzato e deriso. Paolo non avrebbe mai potuto dimenticare la certezza trasmessagli nella prima parte del suo ministero! Egli aveva potuto parlare in modo intelligente perché aveva avuto un’esperienza, una conoscenza personale del Signor Gesù Cristo. La sua fede era viva, costante, perché aveva coltivato il senso della presenza di Cristo in tutte le sue opere. Aveva ricevuto la forza nelle preghiere e come un fedele soldato di Cristo, seguì sempre con costanza gli ordini del suo Capitano. Nessun ostacolo, per quanto potesse sembrare difficile, lo avrebbe indotto a considerare il suo compito una cosa impossibile, perché si era reso conto che tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio. (Romani 8:28) (MS 114, 1897) 7ACB 197.5

In ogni luogo in cui Paolo fu chiamato dopo la sua conversione, testimoniò con zelo il ministero degli angeli celesti con la sua conversione. (MS 29, 1900) 7ACB 197.6