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Capitolo 1:1 7ACB 236

Vedi commento di EGW al cap. 9:13-18 7ACB 236.3

1-8 - Custodire la Chiesa contro l’inganno 7ACB 236.4

Il consiglio in questa epistola è indirizzato alla chiesa di Dio di Corinto ed è diretto a tutti i luoghi, dove soggiornavano i santi che hanno avuto fede in Gesù Cristo. Come membri di chiesa di Cristo, siamo chiamati di essere santificati in Cristo Gesù ed a diventare santi. Il cristiano, per mezzo del battesimo s’impegna ad un ministero di buone opere, per la salvezza delle anime perdute che non conoscono la Verità. 7ACB 236.5

La chiesa di Corinto era costituita in gran parte da pagani. L’apostolo Paolo aveva evangelizzato prevalentemente in mezzo a quel popolo per portarlo alla conoscenza della Verità. Dopo che Paolo lasciò Corinto, immediatamente sorsero dei falsi maestri che cominciarono a mettere in dubbio gli insegnamenti di Paolo. Parlarono di lui con disprezzo, volendo sminuirlo davanti agli occhi della chiesa. Paolo non cercò mai di esaltare sé stesso ma, poiché sorsero delle minacce che avrebbero potuto distruggere gli effetti del suo ministero, la fedeltà alla sua missione richiese la necessità di onorare Dio, rivendicando il suo carattere e la sua missione sempre più estesa. Egli sostenne di aver ricevuto una missione divina e che era stato chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio. Era stato chiamato all’opera dallo stesso Principe della Vita. 7ACB 236.6

Mentre Paolo era impegnato nelle persecuzioni contro i seguaci di Cristo, gli apparve il Salvatore che lo chiamò perché diventasse l’apostolo delle genti. Una volta diventato apostolo del nostro Signore, egli sentiva la sacra responsabilità per il benessere della Chiesa di Corinto, e divenne non solo amministratore della chiesa ma anche predicatore ed istruttore. I fedeli si sentirono così arricchiti di ricevere tale regalo, perché da quel momento si sentirono molto più vicini a Cristo. Paolo non poteva lasciarsi guidare da falsi maestri che con le loro false teorie avrebbero potuto portare le anime oneste lontano dalla Verità rimanendo in silenzio. Le chiese dovevano essere protette e messe in guardia contro l’inganno. Cristo ha sacrificato la propria vita per noi. Egli ci ha riscattato da ogni iniquità, per renderci puri e speciali, per diventare zelanti nell’opera da Lui istituita. La chiesa deve essere protetta da tutte le false dottrine. (MS 16, 1905) 7ACB 237.1

10 - Unità nella diversità 7ACB 237.2

La forza che unisce il popolo di Dio proviene dalla sua unione col Padre attraverso il Suo Unigenito Figlio. Come non esistono due foglie di un albero esattamente uguali, così le menti umane non ragionano allo stesso modo. E proprio per questo motivo vi è unità nella diversità. Cristo è la nostra radice e tutti quelli che s’innestano in questa radice si fanno carico dei frutti, fatti maturare da Cristo. Essi rivelano la fragranza del Suo carattere mentre Egli predica, nella coltivazione dell’ospitalità, della cortesia e della gentilezza cristiana. Osservate i fiori nei campi e notate l’armonia dei vari colori. Non tutti sono di colore rosa, non tutti sono verdi, non tutti sono di colore blu. Una varietà di colori s’intreccia per perfezionare ciascuno dei modelli, secondo il disegno di Dio. Il Suo scopo è di insegnarci a vivere come individui. Noi non siamo dotati per fare lo stesso tipo di lavoro, ma ogni uomo è chiamato a fare un lavoro per contribuire al piano di Dio. (RH, July 4, 1899). 7ACB 237.3

10-13. Vedi commento di EGW al cap. Galati 5:1, 2 7ACB 237.4

13 - Cristo, la Pietra angolare 7ACB 237.5

Paolo si chiede: Cristo è Egli diviso? Non abbiamo forse un solo capo spirituale? Cristo è la pietra che unisce, la pietra angolare, in tutti i secoli. Gesù è il centro sia per i patriarchi, sia per i sacerdoti levitici, sia per tutti i cristiani di oggi. Lui è tutto in tutti. (RH, Jan. 3, 1899) 7ACB 237.6

21 - Vedi commento di EGW al cap. Romani 1:20-25 7ACB 238.1

25-29 - Dio non giudica secondo lo standard umano 7ACB 238.2

A causa della superbia e dell’ambizione dei figli degli uomini, Dio ha scelto di usare nella sua opera i mezzi più semplici ed umili. Non sono gli uomini che devono ricevere gli onori per i loro talenti ma Dio, perché Egli li aveva scelti per svolgere la Sua opera. In mezzo ai collaboratori scelti da Dio vi sono gli umili e i semplici, coloro che riconoscono la loro fonte di forza. Il Signore vuole diventare il nostro protettore e la nostra guida in tutte le funzioni che ci sono state affidate. 7ACB 238.3

La Maestà del cielo collabora solo con quelli che lo desiderano. Egli, con la Sua provvidenza, seleziona a volte i più umili per fare un’opera grande, speciale, perché Egli vuole dimostrare la Sua potenza attraverso la debolezza degli uomini. Noi abbiamo degli standard nei nostri giudizi e attraverso detti standard, determiniamo ciò che è grande e ciò che è piccolo. Dio, invece, stima le cose servendosi degli standard divini e non di quelli degli uomini. Noi non dobbiamo supporre che ciò che è grande per noi, sia grande anche per Dio e ciò che è insignificante per noi lo sia altrettanto per il Signore. (ST, July 14, 1881) 7ACB 238.4