L'Eterno fu con Giuseppe; ed egli prosperava e stava nella casa del suo padrone, l'Egiziano. Genesi 39:2 CTC 274.1
Era nel piano di Dio che attraverso Giuseppe la religione della Bibbia fosse introdotta tra gli Egiziani. Questo fedele testimone doveva rappresentare Cristo alla corte dei re. Nella sua giovinezza Dio comunicò con Giuseppe attraverso i sogni, dandogli un'indicazione dell'alta carica a cui sarebbe stato chiamato a servire. Per impedirne il compimento, i suoi fratelli lo vendettero come schiavo; ma la loro azione crudele fece sì che questi sogni si realizzassero. Coloro che cercano di distorcere il piano di Dio o di opporsi alla sua volontà, per un certo tempo sembra che prosperino, ma Dio è all’opera per adempiere i suoi propositi, e a suo tempo renderà manifesto chi è il Governante dei cieli e della terra. Giuseppe, considerava la sua schiavitù in Egitto come la più grande disgrazia che avrebbe potuto colpirlo, ma vide la necessità di fidarsi di Dio come non aveva mai fatto quando era protetto dall'amore di suo padre. Giuseppe portò Dio con sé in Egitto, e questo fatto si è manifestato nel suo atteggiamento positivo nonostante la sofferenza... È lo scopo di Dio che coloro che amano e onorano il Suo nome siano onorati anche loro, e che la gloria data a Dio attraverso di loro si rifletta su loro stessi. Il carattere di Giuseppe non cambiò quando fu elevato in una posizione di fiducia. La benedizione di Dio si posò su di lui in casa e nel campo di lavoro. Tutte le responsabilità della casa di Potifar furono poste su di lui. In tutto manifestò un’integrità immutabile perché amava e temeva Dio. Essendo stato collocato tra uomini colti, acquisì una conoscenza nelle scienze e nel linguaggio. Questa fu la sua scuola di formazione, che lo avrebbe qualificato per diventare primo ministro d'Egitto. Imparò tutto ciò che sarebbe stato essenziale nella sua futura posizione di fiducia. Riunì tutta la saggezza, la conoscenza e il tatto che le opportunità gli presentavano, e queste non erano poche. Eppure il suo cuore rimase aggrappato saldamente a Dio. La conoscenza umana e la saggezza divina si combinarono; egli doveva essere una luce splendente che riflette i raggi luminosi del sole di giustizia tra le oscure tenebre del paganesimo. Così la religione ebraica era considerata del tutto diversa dai riti e dai costumi religiosi degli egiziani idolatri. YI, Mar. 11, 1897 CTC 274.2