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O Dio O Gli Idoli, 26 gennaio CeC 30

I loro idoli sono argento e oro, opera di mani d’uomo... Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. Salmo 115:4-8 CeC 30.1

Al tempo di Noè le conseguenze della trasgressione di Adamo e dell’assassinio commesso da Caino costituivano una minaccia per il mondo; tuttavia, ciò non aveva avuto conseguenze visibili sulla natura... L’uomo conservava ancora la maggior parte delle energie e delle facoltà di cui era stato dotato alla creazione. Erano trascorse solo poche generazioni dall’epoca in cui Adamo aveva avuto libero accesso all’albero della vita e la durata dell’esistenza umana si misurava ancora in secoli. Se quegli uomini così longevi, dotati di un’eccezionale capacità di progettare e realizzare, si fossero dedicati al servizio di Dio, avrebbero suscitato le lodi del loro Creatore. Si sarebbe adempiuto lo scopo per cui erano stati creati. Ma ciò non avvenne... Evitavano di pensare a Dio e presto giunsero a negarne l’esistenza... Adorarono la natura invece del Creatore... questi culti erano magnifici giardini, con ampi e lunghi viali fiancheggiati da alberi ricchi di frutti di ogni tipo... Gli uomini non credevano più in Dio, ma adoravano immagini create dalla loro fantasia e quindi la corruzione dilagava. PP 90,91 CeC 30.2

Non tutti gli uomini di quel tempo erano irrimediabilmente dediti al culto degli idoli; molti dichiaravano di adorare Dio, sostenendo che i loro idoli erano rappresentazioni della Divinità e che, attraverso queste immagini, le persone avrebbero conosciuto Dio con maggiore immediatezza. Essi respinsero la predicazione di Noè. Nel tentativo di rappresentare Dio con oggetti tangibili, non riuscivano più a scorgerne la maestà e la potenza. Non capivano più la santità del suo carattere, la sacralità e l’immutabilità delle sue richieste. Ibid., 95,96 CeC 30.3

La statura morale di un uomo corrisponde al suo concetto di verità, purezza e santità. Se la sua mente non si eleva, se non è guidata dalla fede a contemplare l’amore e la saggezza divini, egli sprofonderà sempre più in basso. Coloro che adorano false divinità, attribuendo loro passioni e caratteristiche umane, abbassano il loro ideale di carattere sino al livello di un’umanità imperfetta e perdono la loro dignità. Ibid., 91 CeC 30.4