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I Pubblicani Non Devono Essere Esclusi, 5 ottobre CeC 282

Poiché io desidero la misericordia e non i sacrifici, e la conoscenza di DIO più degli olocausti. Osea 6:6 CeC 282.1

La chiamata rivolta a Matteo, perché diventasse discepolo del Cristo, fece sorgere una grande indignazione. Il fatto che un maestro religioso scegliesse come suo collaboratore un pubblicano, era considerata una grave offesa contro i costumi religiosi, sociali e nazionali. Ibid. 273 CeC 282.2

Nella sua umiltà, Matteo desiderava mostrare il suo apprezzamento per l’onore che gli era stato conferito; e, riunendo quelli che erano stati i suoi collaboratori negli affari, nel piacere e nel peccato, preparò una grande festa per il Salvatore. Matteo pensava che se Gesù lo avrebbe considerato un grande peccatore e indegno, avrebbe pure accettato i suoi ex compagni che erano più meritevoli di lui stesso. Matteo desiderava fortemente condividere i benefici della misericordia e della grazia di Cristo. Desiderava che sapessero che Cristo non ... disprezzava e odiava i pubblicani e i peccatori. Voleva che conoscessero Cristo come il beato Salvatore ... CeC 282.3

Gesù non ha mai rifiutato un invito a una festa. Anzi coglieva l’occasione di seminare nei cuori dei Suoi ascoltatori i semi della verità attraverso le conversazioni, allo scopo di attirare i loro cuori alla Sua verità. Con ogni occasione che si presentava, Cristo elargiva una lezione appropriata. In questi casi aveva dichiarato che anche i pubblicani e i peccatori non dovevano essere esclusi dalla Sua presenza... I farisei videro Cristo seduto e mangiare con pubblicani e peccatori ... Questi uomini che si consideravano giusti, non avevano bisogno di aiuto, non potevano apprezzare l’opera di Cristo. Non volevano accettare la salvezza che Egli era venuto a portare. Non sarebbero mai da Lui per avere vita. Mentre i pubblicani e i peccatori sentivano il bisogno di aiuto e accettarono le istruzioni e gli aiuti da Cristo. Signs, June 23, 1898 CeC 282.4

Per Matteo stesso, l’esempio di Gesù al banchetto fu una lezione costante. Il pubblicano disprezzato divenne uno dei collaboratori più devoti e nel suo ministero seguì da vicino i passi del Maestro. DA 275 CeC 282.5