Go to full page →

Sposarsi E Dare In Matrimonio, 30 gennaio CeC 34

Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio... si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca. Matteo 24:38 CeC 34.1

Al tempo di Noè, la trasgressione della legge di Dio ebbe un’influenza prevalente nel mondo. Gli uni intimidivano gli altri usando la minaccia. MS 29, 1911 CeC 34.2

Invece di rendere giustizia ai loro vicini, continuarono a soddisfare i loro desideri illegali. Nonostante il divieto divino, la poligamia era stata introdotta già da tempo. Il Signore aveva dato ad Adamo una sola moglie, manifestando così la sua volontà. Dopo il peccato, gli uomini preferirono seguire i loro desideri e, come conseguenza, i delitti e la miseria aumentarono. Non si rispettavano né il matrimonio né i diritti di proprietà; tutti desideravano ardentemente le mogli e i possedimenti del prossimo e se ne appropriavano con la forza, orgogliosi delle proprie azioni violente. Gli esseri umani provavano piacere nel distruggere gli animali e nutrendosi di carne diventarono sempre più crudeli, finché giunsero a considerare perfino la vita dei loro simili con sorprendente indifferenza. 3 SG, 63,64 CeC 34.3

I discendenti di Seth furono chiamati i figli di Dio; i discendenti di Caino, i figli degli uomini. Quando i figli di Dio si mescolarono con i figli degli uomini, si corruppero e, a causa dei matrimoni misti con loro, persero, per l’influenza delle loro mogli, il loro peculiare carattere santo e si unirono ai figli di Caino nella loro idolatria. Molti gettarono da parte il timore di Dio e calpestarono i Suoi comandamenti. Ma ce n’erano alcuni che facevano giustizia, che temevano e onoravano il loro Creatore. Noè e la sua famiglia erano tra i pochi giusti. The Story of Redemption, 62 CeC 34.4

La poligamia era una consuetudine molto antica; Satana cercava di pervertire l’istituzione del matrimonio, indebolendone gli obblighi e la sacralità. Non esiste metodo più efficace per cancellare nell’uomo l’immagine di Dio che farlo cadere nella miseria morale e nel vizio. PP, 338 CeC 34.5