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La Ribellione Al Campo, 12 aprile CeC 106

Essi sono audaci, arroganti e non hanno timore di dir male delle dignità. 2 Pietro 2:10 CeC 106.1

Non esiste insulto più grave verso Dio che disprezzare e rifiutare gli strumenti di cui Egli si vorrebbe servire per salvare gli uomini... CeC 106.2

Kore era animato, anche se su scala ridotta, dallo stesso spirito che aveva caratterizzato la ribellione di Satana. L’orgoglio e l’ambizione avevano spinto Lucifero a lamentarsi del governo di Dio e a cercare di sovvertire l’ordine del cielo. Fin dal fallimento di questo suo primo tentativo, egli si sforzò di infondere anche negli uomini l’invidia, la discordia e l’ambizione. Con questo obiettivo, Satana influenzò Kore, Dathan e Abiram, facendo leva sul loro orgoglio per fomentare gelosie, sospetto e ribellione. Satana fece in modo che essi rifiutassero l’autorità degli uomini che il Signore aveva nominato, e quindi anche la sovranità di colui che li aveva scelti. Lamentandosi di Mosè e Aronne, i ribelli offendevano Dio. Accecati dal loro errore, erano assolutamente convinti di essere nel giusto: Satana li spinse ad accusare di disonestà proprio le persone che, fedeli ai princìpi divini, avevano denunciato la loro condotta... CeC 106.3

Così, mentre si sforzano di distruggere la fiducia della gente negli uomini che Dio ha scelto, queste persone credono di essere impegnate in una giusta causa, in un servizio utile al Signore... CeC 106.4

Quando un individuo scende a compromessi con le proprie passioni, permette a Satana di controllare la sua mente, e così diventa sempre più malvagio. La sua sensibilità morale diminuisce, oscurando la capacità di giudizio, e cedere al male risulta sempre più facile. Tutte le manifestazioni dell’amore di Dio, anche le più evidenti, vengono respinte; infine diventa impossibile cambiare il proprio comportamento deviante e il concetto di colpa perde ogni significato. PP 402-404 CeC 106.5