Rivolgendomi al pastore H, gli dirò: “Qual è il beneficio della sua esperienza quando ancora di fronte ai continui avvertimenti e rimproveri lei continua nel suo comportamento condannato da Dio? Può forse pensare bene di sé stesso? Pensi a Gesù, coronato di spine, umiliato, inchiodato sulla croce per i nostri peccati, può permettere che questo umili e spezzi il Suo cuore? Consideri la Sua mansuetudine, la Sua bellezza, e si inchini nella polvere con vergogna e umiliazione. Che cosa penserebbe se uno dei nostri fratelli dirigenti fosse trovato nella sua stessa situazione? Nonostante le prove del peccato, potrebbe accordargli le credenziali pure e sante per svolgere l’opera di Dio? Non si rende conto che sta mettendo i suoi compagni di lavoro in una situazione molto spiacevole e per nulla invidiabile? Non è forse vero che loro si sentono responsabili del suo carattere e della sua influenza sugli altri nella causa di Dio?” TCS 121.1